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Cronaca

JESI VIA MARCONI: CASA ABBANDONATA E DETERIORATA DAL TEMPO, NECESSARIO INTERVENIRE

JESI, 20 agosto 2017 – Le casse pubbliche sono sempre più in rosso al punto tale che il debito pubblico aumenta mese dopo mese; nonostante ciò, nessuno fa nulla per ridurre questo fenomeno abbandonando la cura delle proprietà statali.

Lavori iniziati e mai completati, opere pubbliche inaugurate più volte in occasione di qualche evento elettorale e poi dimenticate.

Di situazioni di questo genere ne esistono a migliaia in tutta Italia e la nostra città non è certo esclusa dall’elenco.

I nostri lettori ricorderanno la vicenda delle “carcerette”, vale a dire la ristrutturazione del vecchio complesso per ricavarne 8 alloggi di edilizia residenziale pubblica, oltre a locali per uso di diverso; lavori appaltati il 24 luglio 2012 e ancora con le quattro frecce accese perché mai terminati. Un bene immobile che potrebbe consentire di introitare qualche euro di affitto nelle casse pubbliche che però non produce alcun reddito. Ma il bene delle carcerette non è certo l’unico; almeno in altri due casi il cittadino si sente frodato perché  altrettanti fabbricati non solo non sono utilizzati in qualche modo (appartamenti, garage, magazzini, ecc.) ma addirittura rischiano di crollare.

Di uno di questi beni ne abbiamo parlato più volte nel corso degli anni; ci riferiamo allo stabile di via del Verziere dove un tempo era operativo un reparto dell’aeronautica militare che vi aveva installato un centro di ricezione e trasmissione per aerei. Quello stabile, con tutta l’area circostante, alcuni decenni or sono, fu venduto al Comune in cambio di appartamenti da destinare al personale dell’aereonautica. Gli amministratori pubblici dell’epoca ( e quelli che si sono succeduti fino ai giorni nostri) hanno fantasticato sull’utilizzo di quel bene, ma col passare del tempo non fu mai presa alcuna decisione se non quella – visto che nel frattempo i capannoni erano crollati e il fabbricato era diventato ricettacolo di senza dimora – di transennare la casetta e mettere il parco a disposizione della gente del Verziere, quartiere dove insiste la struttura. Anche in questo caso non si è voluto far si che da quel bene si potesse trarre qualche beneficio, diretto o indiretto. Già, perché all’epoca si parlava di concedere quello stabile alla popolazione per farne un punto di ritrovo per  la gente del quartiere.

Arriviamo a quello che, al momento, è l’ultimo esempio di abbandono di un bene pubblico che, se recuperato, potrebbe fruttare qualche soldo. Ci riferiamo a quel fabbricato di via Marconi dove un tempo vivevano due famiglie di dipendenti delle Ferrovie dello Stato. Anche in questo caso, stando alle testimonianze degli abitanti della via, quella casa risulta abbandonata da decenni ed il fatto e ben deducibile dalle condizioni generali.

Visto il graduale e costante deterioramento della struttura i proprietari (le ferrovie dello stato?) hanno nel tempo adottato alcuni provvedimenti quali murare le porte d’accesso e poco altro ancora. Sta di fatto, però, che il fabbricato è andato via via deteriorandosi al punto tale che in molte parti il tetto non esiste più e là dove ancora sembra esserci risulta seriamente danneggiato e, cosa ancor più grave, pericoloso. Già, perché se su quella copertura dovesse abbattersi un forte vento niente di più facile è vedere volare pannelli di legno e tegole. Guardando all’interno dalle finestre danneggiate è facile vedere il cielo e guardando il cornicione si possono notare le condizioni del rivestimento esterno.

Parlando con alcuni degli abitanti della zona è stato fatto notare che se quegli stabili fossero stati oggetto di manutenzioni avrebbero potuto dare risposte concrete a chi è in cerca di un tetto dove vivere, ma chi a ha il governo della cosa pubblica queste cose  non passano nemmeno per la mente. E allora…

(s.b.)

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