Segui QdM Notizie

Basket

JESI LA TERMOFORGIA AURORA ‘INFERIORE’ VINCE, E DA UDINE GIUNGONO PAROLE IN LIBERTA’

JESI, 1 marzo 2018 – Con queste parole a caldo ieri sera il Presidente dell’Apu Udine Alessandro Pedone, ha commentato la sconfitta in casa della Termoforgia Jesi: “Fa rabbia perdere una partita tenuta sempre in controllo contro una squadra oggettivamente infervore alla nostra, ma che ci ha battuto due volte in fotocopia. Nel finale è stato annullato un canestro valido più tiro libero aggiuntivo a Veideman che grida vendetta e che sicuramente dal clima allucinante che si era creato in campo, a causa dei dirigenti di casa“.

Concetti che sono giunti dopo le dichiarazioni “da educanda” di Coach Lino Lardo.

Analizzando bene la situazione, non hanno tutti i torti. Jesi che sia squadra inferiore a Udine lo racconta la classifica, e sopratutto il budget con cui affronta la stagione.

Ma si sa, in campo non scendono i dollari spesi o le sbandierate ambizioni dagli uomini in giacca e camicia. L’errore è marchiano invece, quando si vuole raccontare, facendola passare come alibi, una realtà che non è esistita.

Da un punto di vista tecnico, le immagini dimostrano come il fallo su Veideman, portato ad esempio di scempio arbitrale, sia avvenuto ben prima dell’azione di tiro. Come pure il clima da far west paventato, risulta eccessivo e spropositato.

Certo, i dirigenti Aurorini a bordo campo, si sono lasciati andare a reazioni scomposte di cui avrebbero potuto fare a meno, ma da lì a passare a un clima “allucinante” ce ne passa. Non contenti, ed evidentemente molto scottati da una sconfitta non prevista, contro una squadra “inferiore”, il Gm  Udinese Micalich ha rincarato la dose: “…Faccio pallacanestro da tanti anni e per fortuna continuo ad arrabbiarmi come una bestia quando la mia squadra perde contro una compagine che dovrebbe essere più debole della nostra, con tutto il rispetto per la Termoforgia che ha meritato di vincere…. Faccio una premessa: non guardo mai le designazioni arbitrali delle nostre partite perché ritengo che gli arbitri siano funzionali al gioco e quindi prima delle partite dedico le mie energie a squadra e allenatori per fare in modo che i ragazzi siano messi nelle condizioni ideali per scendere in campo per rendere al massimo. Vedere scene come quelli di ieri, purtroppo ripetute più volte, con vere e proprie aggressioni in mezzo al campo a danno degli arbitri, mi fa pensare che qualcosa non va bene. Ho grande solidarietà per la classe arbitrale che, per me, non influisce sul risultato delle partite. Siamo tutti funzionali al gioco, ognuno ha il suo ruolo e bisogna essere sinceri: il vero problema sta nella classe dirigenziale di cui anche io faccio parte. Dobbiamo farci tutti un bagno di umiltà e di coscienza, prenderci le nostre responsabilità e renderci conto che se vogliamo dare un futuro a questo gioco servono grandi imprenditori come Alessandro Pedone che investono risorse, entusiasmo ed energie nell’ambiente che amiamo. Ma poi servono bravi dirigenti che sappiano gestire queste risorse e facciano in modo che il problema non siano gli arbitri da rincorrere in mezzo al campo, bensì i giocatori che non fanno canestro… Il pensiero successivo, però, e’  fare in modo di non vedere più scene come quelle di ieri sera perche credo che non facciano bene allo sport, indipendentemente da chi ha vinto. Ognuno di noi deve impegnarsi a dare il buon esempio in un gioco di cui facciamo tutti parte. Il Questore di Udine, dott. Cracovia, prima del derby contro Trieste, in una riunione a cui abbiamo partecipato sia noi che i dirigenti di Trieste, ha voluto sottolineare come il daspo valga per tutti, tifosi ma anche giocatori e dirigenti. Se io a Udine facessi invasione di campo e rincorressi per quattro volte l’arbitro in mezzo al campo durante la partita, finirei in via Spalato, sarei messo in gabbia, e mia moglie dovrebbe portarmi le arance. Allora, se esiste questa regola del daspo, applichiamola. Perché quello che ho visto ieri è intollerabile e ha rovinato la partita, che comunque non avremmo meritato di vincere per l’atteggiamento che abbiamo avuto rispetto alla voglia messa in campo dai nostri avversari. Ma la gara è cambiata dopo questi episodi che nulla hanno a che fare con la pallacanestro. L’ambiente è diventato caldissimo: Raspino si è preso una pallonata in faccia e i nostri giocatori si sono sciolti come neve al sole. Deve esserci equità sportiva: a Udine sono obbligato a convocare almeno 40 steward a partita, abbiamo telecamere a circuito chiuso in tutto il palazzetto e faccio fatica a spiegare al mio presidente che è giusto così. La prossima volta che il mio Presidente a fine partita entrerà in campo a protestare con conseguente multa non lo bloccherò, tanto vale. Le regole devono essere uguali per tutti e vinca il migliore. Se io metto 40 steward a Udine e una persona entra in campo viene subito bloccata. Da uomo di sport sono molto dispiaciuto e ribadisco la massima solidarietà verso la classe arbitrale…”.

Forse il Signor Micalich dimentica che Jesi calca da oltre venti anni i parquet della serie A, e il termine “aggressioni” non è mai stato appropriato all’interno del Pala Triccoli.

Per fortuna Udine disputerà la Coppa Italia e il dirigente generale, oltre che fruire della nostre bellezze Culturali e mangiare qualche piatto tipico, saprà accorgersi che a Jesi, in tutti i campi, gli ospiti sono trattati con educazione e rispetto.

Forse l’unico Daspo virtuale, andrebbe dato a chi dopo una sconfitta, non riesce a misurare i propri pensieri.

[email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News