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Cronaca

AMBIENTE SCATTA IL FERMO PESCA, COLDIRETTI: “OCCORRE UN NUOVO SISTEMA DI TUTELA DELLA FAUNA MARINA”

ANCONA, 28 agosto 2017 – Dopo il compartimento di Pesaro ed Ancona, scatta oggi  il blocco della pesca nella zona sud delle Marche; da oggi, 28 agosto, pescherecci fermi nei porti di San Benedetto del Tronto e Porto San Giorgio. Anche per quest’anno, dunque, scatta il così detto fermo biologico della pesca che rimarrà in vigore fino all’8 ottobre prossimo (nei compartimenti di Ancona e Pesaro il fermo pesca era scattato lo scorso 28 agosto). Questo provvedimento dovrebbe favorire la riproduzione dei pesci, ma in effetti ha provocato tante reazioni contrarie a cominciare da quella di Coldiretti Impresapesca che auspica, per il prossimo anno, un nuovo sistema di tutela della fauna marina “che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie” che ancora attendono i rimborsi degli anni passati.
Per il consumatore Il blocco della pesca aumenterà il rischio di trovarsi sul piatto pesce pescato chissà dove; in una Paese straniero, lontano dalla nostra regione e quindi dalla freschezza discutibile. “Per effettuare acquisti made in Italiy di qualità e al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è, laddove possibile, di acquistare direttamente dal pescatore, specie da quelle attività non interessate al fermo, o, se da una attività commerciale, di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire – suggerisce Coldiretti Impresapesca – sono quelle dalla Gsa9 (mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 Adriatico Settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre alle attigue 7 (golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).
Com’è noto, il fermo pesca non riguarda la stretta striscia di mare a contatto con la costa dove possono operare quei pescatori dotati di reti che, una volta “gettate” vengono poi ritirate sulla spiaggia con il loro contenuto più o meno fortunato.

(s. b.)

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