il parere dell’esperto
BENESSERE I SUCCHI DI FRUTTA SONO SALUTARI? SE SI, QUALI SCEGLIERE?
7 Aprile 2018
Un nostro spazio quotidiano affidato ad esperti di settore. La rubrica “Il parere dell’esperto” si interesserà di Fiscalità, Medicina, Psicologia, Giurisprudenza, Osteopatia e Nutrizione.
Chiara Picardi, Biologa Nutrizionista
I SUCCHI DI FRUTTA SONO SALUTARI? SE SI, QUALI SCEGLIERE?
Da alcuni anni l’industria propone i succhi di frutta come un “alimento” interessante dal punto di vista nutrizionale, la cui qualità dipende dalla percentuale di frutta presente, dal suo grado di maturazione e dal sistema di estrazione. Una legge del 1982 differenzia i succhi di frutta dalle bevande conosciute come “succo e polpa di….., nettare e bevande alla frutta”. I succhi di frutta sono ottenuti per spremitura del frutto o da succo concentrato che viene ricostituito con acqua, senza alterare il rapporto originale tra acqua e zucchero. Il succo di frutta per poter essere chiamato tale deve contenere frutta al 100%. Il “Succo e polpa di…” fa pensare ad un prodotto più naturale del succo di frutta ma non è così, le bevande che vanno sotto questa denominazione sono un sottoprodotto ottenuto aggiungendo acqua e zucchero ad una quantità di succo concentrato o purea di frutta che non supera mai il 50%.
Il nettare ha la stessa percentuale del “succo e polpa di…” .
Le bevande alla frutta come aranciate e limonate contengono non più del 12% del frutto.
La legislazione vieta l’aggiunta di coloranti; in questo senso i succhi, escludendo completamente una categoria di additivi, sono più sicuri delle comuni bevande al gusto di frutta o alla frutta. La quasi totalità degli additivi utilizzati sono l’acido ascorbico (E300, usato come antiossidante), l’acido citrico (E330, fino a 5 g/l, come correttore di acidità), l’acido lattico (fino a 5 g/l), i carbonati di calcio (E170) e i tartrati di potassio (E336). Tuttavia nel processo di filtraggio del succo è ammessa la possibilità di utilizzare aromi per esaltare il gusto e di anidride solforosa per stabilizzare il succo e come antimicrobico (come avviene per il vino). L’anidride solforosa non deve essere citata tra gli additivi se la sua quantità non supera i 10 mg per litro .
Come facciamo a scegliere un buon prodotto? Nella scelta escludiamo tutti i succhi di frutta con additivi diversi da quelli precedentemente citati (tutti considerati ammissibili nel modello alimentare) ed i prodotti in cui compaiono additivi sospetti (come l’anidride solforosa). Anche la presenza di aromi penalizza la classificazione del prodotto, in quanto è un tentativo di esaltare il gusto e catturare il favore del consumatore nascondendo materie prime scarse.
I succhi di arancia e nettari non sono particolarmente calorici: un bicchiere pieno di succo di arancia (150 ml) apporta mediamente 55 calorie e 12 gr di zucchero, contro le 79 dei nettari e 15 gr di zucchero. Le calorie sono importanti per discriminare la qualità di un succo di frutta: gran parte della frutta fresca è al di sotto delle 40kcal/100 g, per un succo è ragionevole considerare penalizzante un contenuto calorico che oltrepassi questo valore. L’assunzione di succhi di frutta direttamente dalla bottiglia (per i microtraumi che questa produce sui denti) o direttamente dal biberon, facilita l’insorgenza delle carie (oltre agli zuccheri semplici presenti nel prodotto). In età pediatrica l’eccessivo consumo di succhi di frutta può portare a manifestazioni gastrointestinali quali diarrea cronica, malassorbimento, dolori addominali e meteorismo. Consiglio quindi il consumo di succhi di frutta al 100% senza aggiunta di zucchero e non concentrati, evitando quelli con zucchero aggiunto e, conseguentemente, tutti i nettari di frutta. Ricordatevi che il succo di frutta non sostituisce il consumo di frutta fresca!!
Dott.sa Chiara Picardi
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