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CALCIO & BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE” DI EVASIO SANTONI

Anche il basket, come la domenica precedente avevano fatto quelli del calcio, vince in casa di Recanati.

Purtroppo la Jesina ha perso per l’ennesima volta contro il Matelica.

E’ stata invece una settimana piena di soddisfazioni per il club aurorino: l’annuncio e la firma del primo sponsor, tanto cercato e voluto quanto gradito visto che si tratta di un marchio del territorio, due punti nel derby.

E’ evidente che l’entusiasmo cresce in maniera spontanea e la squadra continua a mettere a frutto tutto quello che di buono prepara durante la settimana sotto la regia di coach Cagnazzo. La vittoria sul Recanati serve per il morale e soprattutto per la classifica che si sta facendo di settimana in settimana sempre più interessante. Gli attuali sedici punti corrispondono a quelli dello scorso campionato dopo l’ultima gara della stagione regolare. Adesso di partite ne mancano ancora tredici e forse l’asticella delle ambizioni potrebbe alzarsi. Senza tanti voli pindarici ma con la consapevolezza che continuando a lavorare di questa lena sotto il traguardo finale ci potrebbe essere davvero qualcosa di speciale. Il basket a Jesi non sta facendo bene solo sulle tavole da gioco ma è riuscito a riconquistare credibilità e a coinvolgere di nuovo tantissimi sportivi. L’esempio delle presenze al PalaRossini di Ancona è significativo. Certo centrare la post season dopo tanti campionati, l’ultima volta nel 2008-2009, sarebbe come coronare un sogno quasi impossibile viste le premesse e le tante difficoltà degli ultimi anni. Adesso per la Termoforgia il prossimo appuntamento sarà ancora in trasferta a Imola in casa del quintetto dove gioca Michele Maggioli. Poi la prossima davanti al pubblico amico contro Chieti il 29 gennaio.

La Jesina ha perso ma le recriminazioni sono davvero tante. Al di là del ricorso che la società presenterà per una probabile posizione irregolare del giocatore Titone, vanno considerate alcune situazioni in campo che alla fine hanno premiato gli avversari. Ci si interroga soprattutto sul fatto se l’atteggiamento dei leoncelli sia stato davvero quello giusto per affrontare un avversario che ha dato l’idea di non essere squadra ma una messa insieme di tanti ottimi giocatori sul piano individuale. Affrontarli con uno schieramento guardingo, 4-1-4-1,  non ha contribuito a metterli in difficoltà. E’ vero che l’undici di Bugari ha coperto bene il campo subendo la prima rete su palla inattiva e la seconda su una deviazione sfortunata di Tafani ma è altrettanto vero che non è riuscita, fino a quanto in campo non sono entrati prima Shiba e poi Pierandrei, a dare velocità e a costruire una fase offensiva di possesso palla e di lavoro soprattutto sulle corsie esterne. Il Matelica, come sostenuto anche a fine gara dal loro mister Mecomonaco, non è al momento assemblato come dovrebbe: rispetto alla gara d’andata ben sette giocatori erano nuovi. Dunque, le partite per vincerle bisogna giocarsele per novanta minuti anche contro avversari più forti. Questo la Jesina non l’ha fatto.

Infine la questione Shiba.

Sono due domeniche che non gioca titolare, la terza volta nelle ultime quattro partite di cui due in casa.

Per caratteristica questa Jesina non può essere schierata ad una punta. Ci è stato sempre detto che Shiba rende al massimo se si sente un giocatore considerato. Così non lo è di certo.

E poi, detta fino in fondo, perché Pierandrei viene utilizzato con il contagocce?

Va sempre ricordato che l’obiettivo dichiarato dei leoncelli è centrare i play off e che Bugari al suo ritorno a Jesi ha sostenuto a voce alta che l’attuale rosa è qualitativamente più forte di quella che allenava la scorsa stagione. Di conseguenza qualcosa non quadra ed è necessario riequilibrare il tutto il prima possibile. Di conseguenza diventa un obbligo giocare sempre e comunque per vincere non per non perdere.

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