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CALCIO & BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE” DI EVASIO SANTONI

L’ultimo turno di campionato ha detto: Termoforgia sugli scudi, Jesina in evidente affanno.

Il basket sta riconquistando la passione e l’entusiasmo di una intera città, il calcio si interroga sul suo futuro. Si nota dalle presenze sempre più crescenti al Palatriccoli, dagli spazi vuoti del Carotti.

Per il basket tutto viene confermato dal fatto che i tifosi incominciano di nuovo ad organizzare le trasferte in maniera collettiva, è attestato dall’interesse che diversi sponsor importanti, e del territorio, hanno di nuovo manifestato interesse nei confronti del club aurorino investendo la propria immagine. A monte di tutto i risultati del campo, generosi di soddisfazioni, e non solo, da una parte, di delusione d’altra. In qualsiasi sport, quando i risultati arrivano con continuità e quando i protagonisti in campo dimostrano di giocare con tanto impegno, quando anche la società dopo mesi e mesi di sofferenze manifesta comunque di lavorare per un obiettivo ben preciso, in primo luogo riuscire a mantenere la propria squadra ai vertici del panorama nazionale, tutto il resto vien da se.

Non ci è voluto molto per l’Aurora rianimare la scintilla.

L’ambizione di voler ritornare a certi livelli era stata solo parcheggiata. La consapevolezza di aver lavorato bene ed anche la fortuna di aver trovato dei giocatori validi, che si adattano alla perfezione al credo di un coach competente fatto e cresciuto in casa, anch’esso all’altezza della situazione, sta riportando l’Aurora nel basket che conta.

Contro il Piacenza si era davanti ad un bivio. Vincere voleva significare cambiare in corsa l’obiettivo e cercare fino alla fine di puntare ad un posto play off. Si è vinto ed adesso tutti ci sperano e, soprattutto, ci credono. Perché la squadra in campo gioca anche bene, i singoli a volte fanno la differenza, nessun avversario sembra poter predominare, al contrario vengono spesso sottomessi, contro questa Termoforgia.

Ora, dopo tre successi consecutivi, il calendario prevede due trasferte a Bologna prima contro la Fortitudo e poi la Virtus. Sulla carta il pronostico potrebbe essere considerato chiuso. All’atto pratico Bowers, Davis e compagni sapranno ancora una volta vender cara la pelle e sognare è lecito.

Di tutt’altro umore l’ambiente della Jesina. Un punto nelle ultime tre gare, e per giunta contro avversari che ancora in classifica generale la inseguono, è un risultato amaro e le prospettive poco promettenti.

Dire che l’ambiente è deluso è un eufemismo. Domenica al Carotti sono stati rilasciati solo 234 biglietti. Un dato che parla da se!

Contro Romagna Centro più che una squadra con ambizioni di voler dare un segnale forte e significativo l’undici di Bugari è sembrato una sorta di armata Brancaleone: senza idee, senza organizzazione, con troppi elementi lontano da una condizione e mentalità accettabile.

Dove si vuol arrivare con questa squadra? Da nessuna parte se non puntare a mettere in cassaforte la salvezza il prima possibile. Perché potrebbero presentarsi delle sorprese insperate e poco gradite. Speriamo assolutamente di no! Chi si era illuso dovrà fare i conti con la realtà e, magari, ricredersi di e su tante cose. Nel calcio odierno, anche in serie D, non si inventa nulla. I risultati sono il termometro di ogni programmazione e l’asticella si alza solo quando la domenica in campo si gioca bene e si vince, non nelle intenzioni e nei pronostici della vigilia.

L’ultima sconfitta in ordine di tempo ha purtroppo anche confermato che chi non sa leggere le partite difficilmente riesce a modificare le carenze che esistevano, esistono e sono evidenti sul rettangolo verde di gioco per gli interi novanta minuti. Poi è ora di smetterla di cercare alibi, giustificazioni,scappatoie o scorciatoie.

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