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CASTELBELLINO L’UBRIACATURA DI FINE SETTIMANA, IL CONSUMO DI ALCOL DILAGA TRA I GIOVANI

CASTELBELLINO, 12 marzo 2018 – Da qualche anno ormai  l’alcool si è diffuso tra i giovanissimi, under 15, sempre più gli accessi al pronto soccorso per coma etilico, sempre giù i giovani seguiti dal servizio tossicodipendenze  per abuso di alcool.

E anche le severe leggi che impediscono ai locali di vendere bevande alcoliche ai minori di anni 18, ( pena pecuniaria e nei casi piu gravi revoca della licenza o chiusura del locale)  sono aggirate dai ragazzi che comprano birre e superalcolici prima di entrare nei locali bevendo poi tra le vie e i parcheggi.

Il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni è legge nazionale in vigore dal 20 febbraio e le eventuali violazioni sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 euro a 1.000 euro.

Qualora il fatto fosse commesso più di una   volta  si  applica  la  sanzione  amministrativa  pecuniaria  da  500  euro  a  2.000  euro  con sospensione dell’attività per tre mesi. Il divieto  riguarda i minori di anni 18,  in quanto la somministrazione di alcolici ai minori di anni 16 è sanzionata penalmente dall’articolo 689.

A riprova di quanto detto , la testimonianza di Massimo Costarelli, vicesindaco di Castelbellino ma che qui veste i panni di un padre, attento, premuroso  e critico che fa un’analisi della situazione.

“Ieri sera (il post è del 3 marzo, ndr) ho accompagnato mia figlia in discoteca situazione tipica di chi ha figli adolescenti che crescono. Ieri sera sono rimasto colpito da un fatto: a distanza variabile, 30, 80, 150 metri di distanza dal locale, ho visto diversi gruppi e gruppetti di teenagers organizzati, l’uno distinto dall’altro. Incuriosito, ho fatto un secondo giro intorno al locale; ho avuto conferma di quanto sospettavo: si organizzano in gruppi per ubriacarsi prima di entrare nel locale. Io non sono né bacchettone né mi sono dimenticato di ciò che eravamo, di ciò che facevamo, delle ragazzate delle quali diventavamo protagonisti compresa qualche bevuta di troppo e qualche sbornia. Ci può stare tutto, entro i limiti, tutti siamo stati giovani ma la tristezza di vedere l’ubriacatura organizzata intorno ad un cancello ad incrocio tra due strade, con un nuvolo di ragazzi che si attaccano ad una bottiglia, mi ha messo molta tristezza e mi ha dato molti pensieri. Aggiungo che il mio post è una riflessione e non una condanna; tra l’altro, è tipico di noi “vecchi” parlare a vanvera senza ricordare ciò che eravamo e parlare di buoni esempi per non poter dare più cattivo esempio, in quanto grandi e maturi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ciò che rattrista, è la modalità forzata di passare anche tramite una bevuta in compagnia con queste modalità. È triste pensare che un momento di evasione possa essere vissuto esclusivamente come momento di corruzione della propria natura umana. Via timidezza, via insicurezza, via emozioni, solo trasformazione da alcool. Tutto ciò rattrista. Perché ragazzi, sono stato giovane anch’io, e vi posso assicurare, pur nel massimo rispetto e senza alcuna condanna (casomai i condannati dovrebbero essere i genitori, noi genitori. io che chiacchiero incluso), l’allegria, l’ebbrezza, la felicità è solo temporanea se non ce l’hai dentro di te, ed il giorno dopo rimane il vuoto. I giovani vanno compresi, analizzati; gli stessi giovani dovrebbero riflettere sulla vacuità del finto divertimento indotto dall’alcol, come individui incapaci di essere ciò che si è veramente.  Riflettiamo”.

Cristina Amici Degli Elci

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