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CHIARAVALLE LE FERROVIE METTONO IN VENDITA PARTE DELLA STAZIONE PER UN MILIONE DI EURO

CHIARAVALLE, 17 maggio 2018 –  “Si mette in vendita al prezzo di 980 mila euro l’area costituente l’ex scalo ferroviario della stazione di Chiaravalle con accesso dalla viabilità pubblica. La superficie catastale è di 24.400 mq circa”.

No, niente paura, non si vende la stazione ferroviaria di Chiaravalle, come l’annuncio sopra riportato potrebbe far pensare. O meglio, non si cedono locali che ospitano la biglietteria e altri servizi inerenti la stazione o altre stanze che sono state affidate ad associazioni come la banda musicale o la Croce Rossa Italiana. Semplicemente la società Ferrovie dello Stato ha messo in vendita tutta l’area dismessa, non più utilizzabile, che è interna alla stazione ferroviaria di Chiaravalle che, negli ultimi anni, non è più una vera e propria stazione ma è divenuta una semplice fermata posta sulla linea Ancona-Roma.

La zona è molto ampia: 24400 metri quadrati dell’ex scalo merci e che da anni è inutilizzata e dismessa. Viene da chiedersi chi potrebbe acquistare uno spazio tanto ampio che però il Piano Regolatore Generale prevede ancora come area adibita a utilizzo ferroviario.

In pratica, in quella zona non si possono edificare abitazioni né strutture commerciali, né stabilimenti, né servizi di altro genere.

Se non la acquista un ente pubblico chi può avere interesse a comprare un’area che attualmente non può ospitare alcuna attività né alcuna costruzione? Eppure di ipotesi nella storia della città ne vennero fatte parecchie.

Ad esempio, alcuni lustri fa, quando ancora l’area era utilizzata dalle Ferrovie dello Stato, ci fu chi ipotizzò la costruzione di un nuovo rimessaggio per i mezzi e gli autobus della Conero Bus.

Altri, pensarono ad un uso commerciale. “Perché realizzare un megastore nel centro storico – era la domanda ricorrente – quando c’è la possibilità di edificare un centro commerciale nell’immediata periferia, in una zona a pochissima distanza dalla stazione dei treni e dalle linee degli autobus, con accesso in via Sanzio?”.

Anche questa ipotesi non fu mai realmente presa in considerazione. Concretamente, quindi, l’area messa in vendita da Ferrovie dello Stato per quasi un milione di euro rischia seriamente di rimanere invenduta e di rimanere abbandonata per molti anni. A meno che le amministrazioni comunali che si succederanno nei prossimi lustri non cambino la destinazione d’uso. Un’area che costa più di un terreno agricolo e che attualmente sembra poco appetibile da parte di eventuali acquirenti visto che non è edificabile e ogni altro utilizzo è precluso.

Magari il prossimo sindaco di Chiaravalle potrebbe dare una risposta ad eventuali soggetti privati che possono essere interessati all’acquisto di un’area attualmente abbandonata e che potrebbe comunque evitare il consumo di terreno in altre zone della città.

Arduo anche ipotizzare, come era stato fatto un tempo, la costruzione di un centro commerciale o del terminal dei bus, entrambi già edificati in un’altra zona della città. “Penso che nessuno comprerà quell’area, almeno se non ci sono varianti al Piano Regolatore”. E’ il parere di un tecnico che è specializzato nella vendita di lotti e di edifici pubblici. “Certo se ci fosse un progetto preciso per l’utilizzazione si potrebbe pensare alla collaborazione tra pubblico e privato e potrebbe esserci un’opportunità per la città, visto che quella zona è abbandonata e urbanisticamente ormai compromessa. L’area è stata messa sul mercato dalle Ferrovie dello Stato ma è impensabile che ci sia qualcuno che l’acquisti a quasi un milione di euro senza sapere che cosa può farne. Sarebbe interessante invece trovare una soluzione perché può essere una buona occasione per Chiaravalle. Si dovrebbe ragionare su questo aspetto: bisognerebbe cercare di coinvolgere qualche privato per far sì che l’area venga valorizzata e ci si possa fare qualcosa di interessante anche perché ormai la stazione di Chiaravalle ha perso il suo prestigio ed è una mera fermata ferroviaria sulla linea Ancona-Roma. Ad esempio, piuttosto che costruire supermercati in pieno centro storico quella sarebbe un’area che potrebbe essere sfruttata”.

Gianluca Fenucci

 

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