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Chiaravalle

CHIARAVALLE IL PD PRESENTA BIANCHINI, GRANDI MANOVRE NEGLI ALTRI SCHIERAMENTI

CHIARAVALLE, 17 febbraio 2018 –  E’ stato presentato ieri, nel corso dell’assemblea degli iscritti del PD, Alessandro Bianchini, il candidato a sindaco che il Partito Democratico di Chiaravalle ha scelto per cercare di tornare al governo della città dopo il divorzio dall’attuale sindaco Costantini.

Erano presenti all’incontro i due candidati al Parlamento, il segretario regionale Francesco Comi e Sabrina Sartini, sindaco di Monte San Vito e candidata alla Camera dei Deputati, oltre al segretario provinciale Giancarlo Sagramola e all’assessora regionale Manuela Bora. “Con soddisfazione evidenziamo l’appoggio del Partito Socialista alla candidatura a sindaco di Alessandro Bianchini – ha detto Giovanni Brandoni, il segretario del PD locale – si dimostra così con nettezza che il Pd è schierato in quel campo largo del centrosinistra aperto, civico e plurale ma anche impossibile da confondere con la destra”.

Durante l’assemblea si è discusso della Chiaravalle per cui il Pd vuole lavorare: una città inclusiva, che sappia tener conto e farsi carico delle crescenti povertà, delle fragilità, delle disabilità, che ponga al centro la questione sociale del lavoro e delle disuguaglianze. “Ci impegniamo insieme alla coalizione per realizzare una Chiaravalle più giusta e più equa, non solo più bella. Per la nostra storia e per i nostri ideali preferiamo ai valori estetici quelli concreti legati alla vita delle persone, alle solitudini e alle difficoltà economiche”. Particolarmente apprezzato l’intervento di Alessandro Bianchini, già sindaco di Chiaravalle per due legislature dal 1994 al 2003.

Rifondazione Comunista invece sottolinea come “da settimane sia iniziato un confronto politico mai così brutto e confuso, fatto di insulti, insinuazioni, minacce oppure narrazioni favolistiche e vanagloriose: miasmi e mezze verità, il terreno migliore per chi è abituato a far politica nelle fogne e per gli smemorati la cui storia politica è fatta di tanti “ex”; R.C. si allea con il popolo cioè le persone e i soggetti che in questi anni hanno, anche attraverso il conflitto e la concreta testimonianza, difeso i diritti sociali, praticato solidarietà attiva, accolto i migranti, praticato l’impegno antifascista, quindi poco ci interessa il “noantrismo  civista” confuso, lo “strapaese” perbenista rifugio di ipocrisie”. Rifondazione Comunista critica sia il Pd che l’amministrazione Costantini che “ha sì fatto cose ma non avendo cura dell’essenziale su diversi aspetti, dall’urbanistica ai servizi sanitari fino alla disoccupazione dove i dati sono drammatici: occorre un cambio di marcia”.

Proseguono anche le “grandi manovre” di altri gruppi e associazioni. E’ di ieri la notizia della ricandidatura del sindaco Damiano Costantini che sarà alla guida di una lista civica trasversale e aperta a tutti.

Tra i papapili candidati a consigliere della lista del sindaco alcuni assessori come Lorenzo Gobbi, Francesco Favi, Cristina Amicucci, Eleonora Chiappa, Andrea Alcalini, il capogruppo di Chiaravalle Bene Comune, Andrea Mosconi, Mattia Morbidoni, iscitto al PD ma vicino alle posizioni del sindaco ed il probabile ingresso di Ettore Togni e Stefano Tanfani, esponenti del gruppo Apertamente che era all’opposizione ma che col tempo si è avvicinato sensibilmente al gruppo di maggioranza tanto da condividerne mozioni e interventi.

L’associazione Democratici e Riformisti si schiera a sostegno del sindaco, pur essendo formata da simpatizzanti del Pd mentre, dall’altra parte, alcuni esponenti di Liberi e Uguali Art.1 MDP, partito a cui aderisce il sindaco Costantini, hanno aspramente criticato il primo cittadino e non ne condividono alcuni aspetti dell’operato.

Si muove anche il centrodestra con Andrea D’Ascanio, coordinatore di Forza Italia, Michelangelo de Vecchis di NCD, Giovanni Larici, coordinatore locale di Fratelli d’Italia.

Dovrebbe aderire anche la Lega. Per il candidato a sindaco del centrodestra e la lista che concorrerà alle amministrative tutto è però rimandato a dopo le elezioni politiche del 4 marzo.

 

Gianluca Fenucci

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