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CHIARAVALLE RECISE RADICI DI PINI MARITTIMI PROTETTI: POLEMICA TRA L’AGRONOMO CONSIGLIERE E IL SINDACO

CHIARAVALLE, 20 giugno 2017 –  I lavori di riqualificazione del primo tratto di via S.Andrea di fronte allo stadio comunale stanno facendo discutere soprattutto perché sono state recise moltissime radici dei pini marittimi che sono posizionati nell’area e che avevano dissetato parte dell’asfalto.

“Le radici degli alberi cercano in tutti i modi di accaparrarsi l’acqua, le sostanze nutritive e l’ossigeno, di cui hanno bisogno per le proprie funzioni vitali – dice Giovanni Spinsanti, agronomo e consigliere comunale di minoranza della lista Siamo Chiaravalle – e così accade che per fare ciò, provino a spingersi con più forza possibile in superficie cercando di scalzare tutti gli ostacoli che glielo impediscano, asfalto compreso. È questo il motivo per cui ci troviamo marciapiedi e strade dissestate dal lavoro delle radici. Quelle radici hanno una funzione fondamentale per la pianta: tenerla in vita perché solo le radici superficiali hanno funzione nutritiva e assorbente”.

Spinsanti protesta e anche sul web alcuni cittadini richiamano l’attenzione sulla questione. “Con stupore ho constatato che le ruspe in prossimità del campo sportivo hanno reciso e asportato montagne di radici alla fila di pini marittimi prospicienti lo stadio per una profondità di circa 40 cm: delle radici superficiali non è rimasto praticamente nulla, dato che gli operai della ditta per il rifacimento del selciato non si sono fatte troppe domande, né questo era il loro compito, tra l’altro nel periodo più critico per la pianta che è l’estate. La forestale ha solo potuto constatare l’accaduto: radici sfibrate e vulnerabili a qualunque attacco parassitario. Temo che entro pochi mesi si potranno cogliere i frutti di questo scempio effettuato su piante protette, quando le vedremo morire con disseccamenti via via più vasti della chioma”

Per Spinsanti sarà compromessa anche la stabilità degli alberi. “Abbiamo trasformato degli alberi imponenti in colossi di Rodi, con i piedi d’argilla, o se preferite in alberi di Damocle che incombono sulle nostre teste: un po’ di vento magari della neve sopra e qualche pino può cadere di sicuro. Mi sento di dire che i lavori, seguiti dall’assessore all’ambiente e  dal sindaco, sono stati eseguiti con leggerezza e superficialità e dimostrano anche la scarsa sensibilità all’ambiente in particolare alle specie protette. Il sindaco salvaguarda aree verdi grosse quanto un francobollo all’interno del tessuto cittadino, ma poi se ne infischia di tutelare il verde pubblico storico e protetto”.

Costantini replica con fermezza alle accuse. “Le radici principali non sono state toccate. Il Corpo Forestale dello Stato, da me chiamato ad intervenire in loco, ha confermato proprio questo concetto che non mette a rischi né i pini né l’area. L’unico attentato, reiterato per oltre un decennio, è stato quello di evitare la riqualificazione della zona”.

 

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