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Ricette per il sorriso

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

TRIPPA DVISOR

L’ultima immagine di me con gli addominali risale al 1988. Avevo 15 anni e non capivo una beneamata minchia. Andavo in giro con una gonna color magenta e una t-shirt con Topolino disegnato sopra. Capite bene dal mio dubbio gusto nel vestire non solo che non avevo la minima idea del fantasmagorico potere della gnocca, ma che ero assolutamente ignara che quello era il mio momento, che allora (e mai più) avrei potuto permettermi una tutina aderente in lattex da lasciare tutti senza fiato. Quindi il risultato è stato che ho passato gli anni più magri della mia vita nella totale incoscienza estetica, senza approfittare affatto di quel privilegio. Quando un giorno di botto mi sono svegliata, era già troppo tardi: avevo una cariolata de tette e zone lardellate bastardamente concentrate in punti ben precisi. Di qui, ovvero dalla presa di coscienza dell’inespugnabilità di certi agglomerati adiposi, sono iniziati i miei tentativi di contrastare la panza. Tutti falliti, naturalmente. Ma non ho ancora mollato e oggi, “illuminata” da un articolo di Dorotea Manco, li ho affinati uno ad uno per condividerli con voi. Occhio: sono a prova di bomba (e bombolone).

1) Non respirare. Stai per uscire e mentre ti vesti noti che sul petto la camicia è vuota mentre sulla pancia sta per esplodere? Niente panico. Basta trattenere il fiato per tutto il tempo delle tue relazioni sociali. Se i morsi della fame si fanno sentire, un bel Negroni a secco e passa la paura. Questo esercizio a lungo andare, oltre a dissimulare la panza, servirà a farti diventare alcolizzata.

2) Tirare i collant fino alle ascelle. Compra una calzamaglia, prendi i lembi e vai su, ancora più su, fino a sposare il blu. Se ti dovesse capitare un incontro galante in cui ti devi spogliare, puoi dire che la sera ti esibisci come étoile alla Scala di Milano e ti vieni preparando per tempo. Per inciso: i collant devono essere almeno da 70 denari per creare l’effetto pancera. Quindi non prenderli sottili perché rischi la “rinsega”, che sarebbe quell’abominevole riga nella pelle dove non circola il sangue, per cui al di sopra e al di sotto di essa si crea uno spiacevole sblusamento della sugna.

3) Camminare a 170 gradi. Hai presente la posa di Raffaella Carrà quando fa il casquè all’indietro piegando le ginocchia? Ecco, quella. Perché se ti allunghi completamente a tergo fino a toccare il pavimento, la trippa non si nota più di tanto. Certo, non è comodissimo, ma puoi sempre fingere di soffrire di una strana forma di sciatalgia che ti costringe a rastrellare le piastrelle.

4) Girare con una maxi borsa a tracolla. Utilissima per coprire l’addome e creare l’effetto mistero: la panza c’è o non c’è? Certo, se opti per un marsupio della Champions o un borsello stile Testimone di Geova, il look complessivo ne risente, specie il sabato sera, quando vuoi tirarti a lucido per fare la figa. È pur vero però che tra sembrare magre e non trombare, vince a tavolino la prima.

5) Indossare capi larghi e svolazzanti. Il movimento crea un’illusione ottica di disturbo, un’onda d’urto sulla percezione esterna della panza per cui questa passa in secondo piano rispetto a ciò che la copre. Chi dovesse scorgere qualcosa al di sotto dell’ondulazione avrà sempre il dubbio: è la maglia o sono rotoli della ciccia? Visto che ci vogliono tre indizi per fare una prova, sei a cavallo.

6) Depistare l’attenzione con accessori grandi e sgargianti. Orecchini fucsia XXL se sei una donna, cravatta senape anni ’50 se sei un uomo…e poi occhiali, orologi, borse, scarpe e chi più ne ha, più ne metta. Tutto vale pur di spostare lo sguardo dal problema adiposo: “Ti piace il mio nuovo cellulare?” “Che ne pensi della mia protesi dentale?” “Vuoi vedere il mio alluce valgo?”. Naturalmente agisci senza aspettare la risposta.

7) Farsi crescere a dismisura anche il culo. Per effetto compensativo se il grasso ce l’hai anche dietro, la panza sembrerà bilanciata e, pur assomigliando a una gigantesca anfora romana, apparirai molto più armonica. Col passare del tempo diventerai una cicciabomba, sì, ma in cambio dimenticherai che il peso è un problema e ti dedicherai definitivamente ai piaceri della tavola, felice de magna’ come non ci fosse un domani.

Finché c’è panza c’è speranza. Oste portace da beve. Zanzà.

 

Gioia Morici

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