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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

FAMO COME BAGLIONI?

 

Voglio un futuro solido come gli zigomi di Claudio Baglioni. Ma l’avete visto a Sanremo? Io tra un abbiocco e l’altro sì. Una sola domanda: perché? Quella tua maglietta fina, tanto stretta al punto che m’immaginavo tutto…e ti siringhi il mascellone? Ma che senso ha?? Io non capisco, davvero. Anche se, a onor del vero, io non l’ho mai capito Baglioni…mai. Non me ne vogliano i suoi fans, ma per i miei gusti ha un repertorio musicale che, a dirla alla francese, allappa proprio i coglioni. Avesse fatto una, no dico, una canzone allegra. Avrai avrai avrai la mia stessa triste speranza e sentirai di non aver amato mai abbastanza…ma che fai, porti sfiga? Passerotto non andare via nei tuoi occhi il sole muore già…passerotto a chi?? Non andare via? Ma io vo ndo me pare…ma chi te conosce?! Non ti lasciai un motivo né una colpa, ti ho fatto male per non farlo alla tua vita…ma il male te lo fo io: te do ‘na sprangata sul crocicchio dell’occhi che te ‘ndrizzo pure la canna del naso. Oh, tra tutte le storie che ha musicato non c’è una, una a pagarla oro, che sia andata a buon fine. Persino la pòra signora Lia, che per miracolo invece de suicidasse s’è smerigliata adulteramente la marmotta, per punizione è finita a piangere da sola mentre lava i piatti. Capite perché da giovane Claudione era soprannominato “agonia”?? Dice “ammazza quanto sei cattiva…”. Occhei, bypasso per un attimo i testi. Rimane il fatto che Tutankhamon Baglioni è un cantante iper-classico, uno precisino, perfettino, impostato, senza un capello fuori posto, uno che “cazzo” non lo dice manco se sbatte l’alluce sullo spigolo, uno che gorgheggia in continuazione perché prima o poi deve spararti la nota acuta per farti sentire quant’è bravo…Ma dopo che uno urla EEEEH per dieci minuti, io una cosa sola faccio: spengo la radio. Cioè, non è cattiveria, ma sono cresciuta con la combriccola del Blasco, gente che “andava a letto la mattina presto e si svegliava con il mal di testa”…siamo proprio su tutt’altra lunghezza d’onda. Un’onda che spiega perché dal sintonizzarsi su rai 1 all’abbiocco il passo è stato breve. Dice: “ascolti record per Sanremo”…e te credo: una volta che dormi come lo cambi canale?? Però, ve lo giuro, io c’ho provato a contrastare la pennica, c’ho provato con tutte le forze…ma il risultato è stato uno svegliarsi di soprassalto tra una dormita e l’altra senza capacità reattive, assimilando sprazzi di kermesse qua e là. Cosa ricordo? Che mentre fissavo stancamente lo schermo 1) sono saliti sul palco quei 3 nani anziani de “Il Volo”. No dai, Il Volo no; 2) ha preso il microfono Biagio Antonacci per intonare Mille giorni di te e di me. No dai, mille giorni con Biagio no; 3) sono apparsi i Pooh. Ma non i cinque dell’Ave Maria in una volta (almeno prima ce li sparavamo tutti assieme e, bon, passava la paura). Qui (a tradimento) ce li hanno rifilati a rate: prima Facchinetti e Fogli, poi Canzian. No, il rinculo dei Pooh no. Dice “Dai, però ti sei svagata con le canzoni in gara”. Quale gara?? Ha cantato sempre Baglioni! Claudione ha stornellato con tutti quelli che gli sono passati accanto sul palco: giornalisti, elettricisti, figuranti, ballerini, parrucchieri, donne delle pulizie. Una roba da codice penale. Praticamente la scaletta era: apertura con Baglioni che canta, ospiti che cantano con Baglioni (le canzoni di Baglioni), Favino balla e Baglioni canta, Baglioni presenta i concorrenti cantando, Michelle chiede a Baglioni di cantare, Baglioni chiude la serata cantando. Il tutto condito da una lanosa aria geriatrica: ad ogni esibizione sbucava gente mediamente vecchia, vecchissima, iperbolicamente vecchia, ma anche più de là che de qua, nata vecchia, invecchiata male, vecchia dentro, trapassata, imbalsamata, andata al macero. Roba da non credere ma la più giovane sul palco è stata la 90enne de “Lostatosociale”. Sì, dai, la nonnina che si è lanciata in acrobazie da rock and roll con doppio zompo carpiato per aria. Un’ansia gente mia…io la guardavo e dicevo: eccola, eccola che casca e se spezza un femore in diretta…eccola che va in mille pezzi e ‘rcojemo i cocci fino a pasqua. E invece no: cazzuta fino alla fine, manco il fiatone c’aveva. E allora, mentre la guardavo, ho pensato che io, con meno della metà degli anni suoi, c’ho il mal de schiena, la cataratta precoce, l’osteoporosi, la colite nervosa, gli ormoni andati a puttane e l’arteriosclerosi galoppante. Ho pensato che, mentre lei balla fino alle 3 de mattina con le calze a rete e il corpetto de pizzo, io vado a letto alle 9 de sera col pigiama de flanella incastrato nei calzettoni de spugna. Ho pensato che, mentre lei se contorce scatenata coi tripli salti mortali all’indietro e i tuffi a palombella de testa, io apro il finestrino della macchina e traaan: è subito torcicollo. Allora mi sono chiesta: ma che sapore ha una vita mal spesa? Che colore ha una giornata uggiosa? Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va? La verità fa male lo so, ma nessuno mi può giudicare nemmeno tu…nel blu dipinto di blu, felice di stare quaggiù. Oh yeah.

Gioia Morici

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