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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

IL PISELLO NON È UNA VERDURA

Maschi, drizzate le orecchie, la notizia riguarda proprio voi. Il fagiolo nell’orto non vi cresce di un centimetro? L’usignolo canta sempre più svogliatamente? Il capitone delle feste è diventato un polipetto bollito? Niente paura: da oggi è disponibile in commercio la caramella per prestazioni ornitologiche marmoree. Eh già, il Viagra è storia vecchia. Adesso c’è la pasticchetta discreta nella sua pratica confezione mignon da portare comodamente in taschino. Pare una Zigulì, invece, all’occorrenza, te la ciucci e ti risveglia tutto il reparto ortofrutta dei piani bassi. Quale sarebbe la grande novità? Mentre con le vecchie pastiglie l’effetto Braccio di Ferro si faceva attendere anche una quarantina di minuti (col rischio che nel frattempo lei si era data alla macchia), questa “mentina dell’amore”, così l’hanno soprannominata, si scioglie subito in bocca e passa rapidamente all’azione. Praticamente dopo appena dieci minuti puoi darci dentro come un mandrillo in calore e, se ti avanza tempo, ci acciacchi pure qualche mandorlina. Inutile negarlo: i maschi ce l’hanno questa paura che le turbine restino ferme. Basta una piccola défaillance e rimangono svegli tutta la notte a pensare a come mai non gli funziona l’arnese: sarà stata la cena pesante? Il film dell’orrore? Il cane che ha pisciato sui gerani? Figuriamoci quando arriva l’inverno perenne con l’estinzione definitiva del tirannosauro. Certo che pensare a quanto ci tenete voi uomini a Jurassic Pork fa tanta tenerezza. Voglio dire: l’andropausa è una brutta bestia, lo capisco, e la affrontate come potete. C’è quello con più spirito di adattamento che il bigolo moscio lo usa come panno Swiffer per la macchina, quello che, invece, per distrarsi dal problema, si dà a uno sport di gruppo tipo il ciclismo domenicale su strada…e, sacrosantamente, quello che non si rassegna, l’Artù della marmottona che vuole infilare per sempre la spada nella roccia. Ecco, io questo cavaliere della foresta nera me lo immagino in una scena precisa: è al ristorante con una lei molto più giovane, quando, poco dopo l’ammazzacaffé, con nonchalance inizia a emettere ripetuti, forzati, spernacchianti colpi di tosse. “Uuuh…mamma mia bella…che brutta raucedine…fammi prendere una caramellina”. Quindi sfila dalla saccoccia quella che sembra una Ricola e invece è lei: la Golia del rondinotto. L’unico rischio è che la partner gli chieda: “Me ne dai una?”…perché lui sarebbe costretto a rispondere: “Eh no, minchia, non te la do, mangiati le tue!”, lei ci rimarrebbe di merda e addio esperanza d’escobar. Comunque c’è da starci attenti co’ ‘sta roba, non ci si può far trascinare dall’euforia suina, perché, come tutti i farmaci, ci sono effetti collaterali da non sottovalutare: intanto la mentina non va presa in piena estate perché la vasodilatazione si somma al caldo, si diventa paonazzi come un semaforo e si sfiora l’ebollizione. Traduzione: se ciufola solo d’inverno e a ferragosto tutti al mare. Poi bisogna evitare di mangiarci sopra cibi grassi perché riducono le potenzialità del medicinale del 30%. Traduzione: o te sbafi ‘na bella frittura mista de pesce o giochi a rubamazzo col missile. Per nessuna ragione al mondo vi venisse poi in mente di combinare le caramelle coi cerotti per il trattamento dell’angina, perché in quel caso si rischia addirittura il collasso. Traduzione: oltre al lampascione ti si irrigidisce tutto il resto e……FRAN, mòri, stecchito, caput. Ti infilano in una bella cassa di mogano e il ciupa-dance lo balli nell’aldilà. Capito? Ti si solleva l’ambaradan ma diventi una statua di gesso. Una ceramica di Capodimonte. Un Pinocchio a naso basso. Per carità, muori contento, però trapassare per un pelo di gnocca mi pare eccessivo. A questo punto la domanda nasce spontanea: io, femmina, morirei per la causa volatile? Voglio dire: la ingoierei una pasticca rosa per rinvigorire la cinciallegra? Tenterei il tutto per tutto anche in età avanzata pur di dar fiato alle trombe? Tra l’altro: cosa diavolo succederebbe se il Viagra lo assumessi io? Sì, insomma: se, domani, io, donna, mi piglio la “mentina dell’amore”, che effetto scateno? Mi si allungano i baffi della gattona? Comincio a parlare di Donnarumma e Buffon? La mattina c’ho l’alzabandiera delle tette? Beh, pensarmi “maschia” non è difficile: eccomi mentre non distinguo i vari usi degli asciugamani, mentre adopero il balsamo per capelli come bagnoschiuma, mentre non trovo i calzini se non chiedo dieci volte a chi vive con me, mentre chiamo il prete per l’estrema unzione se ho beccato l’influenza. Per carità, nulla di male, mi ci vedo alla grande con giacca e cravatta. Eppure non posso sfuggire da questa riflessione: se gli scienziati dedicassero la metà delle energie spese per la disfunzione del peperone allo studio del malfunzionamento cerebrale, non potrebbero inventare una pillola che il maschio la prende e per due ore ragiona con la testa anziché col pisello? Così tanto per provare.

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