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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

NOVE ROSARI E MEZZO

Nel 1986 Mickey Rourke te suonava a sorpresa el campanello de casa co’ la margheritina nte le ma’, po’, come aprivi la porta, te facea visita’ tutto il giardino pensile con il quale te intrecciava le Tube de Falloppio a doppio nodo scorsoio. Già, erano tempi ruggenti quelli di Nove settimane e mezzo…io ero entrata da poco nell’adolescenza, non sapevo manco se ero un maschio o una femmina, perché non avevo la minima idea di che diavolo significasse essere maschi o femmine, e loro, Kim Basinger e Mickey Rourke, me lo hanno spiegato a chiare lettere. Ricordo che, come un’apparizione mariana “al contrario”, con quella pellicola mi si schiuse un mondo attraversato da sguardi voluttuosi, tacchi a spillo e spogliarelli dietro le tendine. Un mondo in cui loro due, di una figaggine suprema, passavano le giornate a sciogliersi i ghiaccioli nella conchetta dell’ombelico e a infrattarsi in tutti i luoghi e in tutti i laghi…ma capite?? Era una roba che scardinava completamente i paesaggi cinematografici abitati fino a quel momento, dove al massimo avevo avuto a che fare con Giac e Gas Gas, i topini di Cenerentola. Cioè: io – grazie a Kim e Mickey – passavo dalle caprette di Heidi che mi facevano “ciao” alle giarrettiere lanciate a fionda sulla faccia, vi rendete conto della “sterzata” o no?? Nove settimane e mezzo non è stato solo un film, è stato una “porta” verso il mirabolante luna park del desiderio…e a “strappare il biglietto” erano ‘sti due esseri di una bellezza incommensurabile, irraggiungibile, talmente seducenti da sembrare quasi divinità mitologiche. E Rourke….oh Santa Maria di Leuca…cos’è stato Rourke?? È stato il protagonista segreto delle fantasie più indicibili, l’uomo che tutte noi (senza ammetterlo ad alta voce) avremmo voluto incontrare, è stato il bandito che ha spodestato definitivamente quella rottura di palle del principe azzurro…perché, altro che tutine celesti e bacetti a stampo, questo te cavava il reggipetto co’ n’alzata de sopracciglio!…mi sono spiegata?? Quindi, arrivando a bomba, perché scrivo tutto ciò? Perché l’altro giorno sfoglio il giornale e cosa vedono i miei occhi? La foto di Mickey Rourke inginocchiato di spalle in una chiesa a Roma intento a pregare. Che, per carità, se prega, me fa anche piacere…però, voi capite, l’immaginario erotico me se incrina anzichenò…poi, come non bastasse, arriva una seconda foto in cui lui è in piedi e je se vede la faccia e…porca zozza…pare un incrocio tra ‘na stufa elettrica e ‘na pantegana de mare! Gente mia, lo sapevo che aveva dato giù…però, cazzarola, ade’ sta a esagera’…roba che a guardallo te se blocca il ciclo mestruale! Ma se può? No, dico, può uno che te faceva zilla’ le ovaie come le ruote dei criceti trasformasse in uno che le ovaie te le fa entra’ in menopausa? C’è caso che, tipo Medusa, se lo guardi troppo a lungo, te se pietrifica la passera e amen, non la usi più manco per portalla a spasso! Daaai, ma è una cosa tristissima…questa è la rovinosa resa di un sogno erotico che non si è semplicemente dissolto, s’è proprio sfranto, sfracellato, spampanato. Qui siamo di fronte a una sconfitta, una disfatta, un lutto planetario. Per questo, donne all’ascolto che volete unirvi al cordoglio, io vi comunico che stasera alle 18 sarà solennemente celebrata a casa mia una Messa di suffragio per dare l’ultimo saluto a Nove Settimane e mezzo, il film che “è stato” e che “non sarà” MAI PIÙ. Mentre in  filodiffusione suoneranno le note di You can leave your hat on, assieme all’incenso bruceremo 10 chili de miele d’acacia, 14 frustini, 22 manette e ‘na cinquantina de perizomi de pizzo. Ciao Michele, ti ricorderemo sempre mentre, con le pupille dilatate dal selvatico, punti inesorabile la tua preda baffina…sono sempre i migliori che se ne vanno…la stoffa del matarazzo ti sia lieve…insegna agli angeli come ce se cava le mutande. Signore pietà. Cristo pietà. Una prece.

(Gioia Morici)

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