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Cronaca

CUPRA MONTANA LA COMUNITA’ PIANGE L’ENNESIMA TRAGEDIA CERCANDO DI CAPIRE COME INTERVENIRE

CUPRA MONTANA, 6 gennaio 2018  – La mamma del bimbo di 5 anni trovato morto in una abitazione di via D. Niccolò Bonanni la serata di giovedì ultimo scorso è ancora ricoverata  all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi perché in stato interessanti al 7° mese di gravidanza e per il tremendo schok subito in questa immane tragedia familiare.

Per ricordare il bimbo e dare una testimonianza di vicinanza, durante la Messa dell’Epifania in San Lorenzo il parroco Don Giovanni Rossi ed i fedeli hanno recitato una semplice preghiera, ma del fatto accaduto si parla ovunque, nello sgomento più assoluto; la gente racconta, parla del fatto accaduto e lo tronca in una ripetizione infinita di se di ma, quasi a voler esorcizzare l’accaduto o rimediare a ciò che più si rimedierà.

Ci siamo scambiati gli auguri di buon anno da pochi giorni, giusto quelli sul palmo di una mano, ma sembra che non siano serviti a nulla!

Il nuovo anno si è presentato nel peggiore dei modi ed è stata la cronaca a tenere banco, purtroppo e tragicamente, con la morte di un bimbo, deceduto a causa di un irragionevole atto di violenza.

La comunità cuprense è rimasta scioccata da tanta tragicità, immaginando le sofferenze del bimbo deceduto, della mamma, dei parenti e familiari.

Fatti così gravi segnano il pensiero delle persone, di una comunità, minano tutte quelle certezze che hanno condotto per mano la consuetudine, la regolatezza, le passioni, il credo di ognuno, facendo sentire il peso dell’incertezza e della precarietà della vita ancora più vicino.

La morte quando traspare violenza ci mostra sempre la sconfitta per tutti a prescindere dalle vicissitudini che l’hanno generata; a perdere è la famiglia, la società, l’educazione, il credo nella vita, i progetti che ognuno di noi innesca credendo nella loro realizzazione.

Solo poche settimane fa la comunità era stata scossa da un’altra tragedia, la scomparsa e la morte di Mariya Iskra.

Piangere su una tragedia come questa o le altre che l’anno preceduta nel tempo serve a ben poco; riflettere e intervenire decisamente ove la situazione lo richiede, sarebbe un tentativo determinante per una comunità e per le istituzioni preposte.

Sul fronte cronaca la salma del piccolo ucciso è a disposizione del magistrato presso l’obitorio dell’ospedale di Torette in attesa che venga eseguita l’autopsia mentre il padre è in isolamento a Montacuto.

Oddino Giampaoletti

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