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Cronaca

CUPRA MONTANA L’ULTIMO DESIDERIO DI ALBERTO: “UNA MAXI FESTA PER IL MIO FUNERALE”

CUPRA MONTANA, 20 luglio 2015 – E che inizi la festa, dopo il funerale. Alberto l’assessore, al secolo alberto_addio2Alberto Aquilanti, l’aveva detto e ridetto ai suoi familiari ed ai suoi amici: “Ricordatevi, dopo la mia tumulazione andate tutti insieme a festeggiare. Ma che sia davvero una bella festa, deve scorrere tanto vino e deve essere ricordata per sempre”. Così è stato. Dopo le esequie, celebrate il 13 luglio scorso nella chiesa di San Lorenzo, la sera stessa una trentina di amici, insieme con i familiari, si sono ritrovati nel ristorante che Alberto preferiva. In testa al corteo di macchine, quella dell’ex sindaco Fabio Fazi e a seguire tutti i componenti della passata amministrazione comunale, oltre ovviamente a tante persone che lo conoscevano e lo stimavano.
Ci siamo dati appuntamento la sera stessa al ristorante – racconta Fabio Fazi – ed il posto d’onore è stato riservato ad Alberto. Una persona speciale, straordinaria, che attraverso l’ironia sapeva cogliere l’essenza dei ragionamenti. Abbiamo ricevuto attestati di stima da ogni parte e lo stesso ambasciatore della Turchia ha voluto testimoniare le qualità di Alberto. Ma la sera della cena è stata davvero una festa nel raccontare aneddoti ed episodi che ci hanno coinvolti nel lavoro di amministratori e nella vita privata”.alberto_addio1alberto_addio
In realtà, l’ex primo cittadino aveva ricevuto anche un’altra incombenza: “Devi essere tu a pronunciare l’orazione funebre. E nessun altro, siamo intesi?” gli disse un giorno Aquilanti. In fondo ci avevano anche riso, conoscendo il carattere ironico dell’ex assessore e l’ottima salute che poteva vantare. Nessuno immaginava che quelle parole dette con leggerezza in realtà erano un terribile presagio che forse Alberto aveva colto chissà come. Poco tempo dopo, infatti, un maledetto ictus lo costrinse ad un ricovero d’urgenza e da quel momento in poi è tutta storia recente.
Veramente a Fazi aveva chiesto anche un altro favore: “Fai in modo che vicino alla cassa da morto, in chiesa, ci siamo anche degli specchietti retrovisori di modo che possa vedere chi davvero è addolorato o chi è presente solo per fare qualche commento”. Battute a parte, Alberto Aquilanti era una persona di grande valore. Dirigente alla Merloni e nelle società controllate, consigliere alla Fondazione Carifac e alla Casa di Riposo, amministratore comunale per più legislature. Una grande esperienza politica sempre messa a disposizione della comunità cuprense, per via di quel legame speciale che aveva con il suo borgo. La sua innata simpatia era la chiave che gli permetteva di avere sempre un approccio positivo. Poi arrivavano le competenze e l’esperienza accumulata nel lavoro e nella politica a dare una visione alta del problema.
Mancherà, inutile negarlo. Tuttavia  mancherà soprattutto all’attuale assessore ai Lavori pubblici, suo “avversario” ma soprattutto “bersaglio” preferito di Aquilanti. Ogni volta che gli si presentava l’occasione, Alberto l’assessore postava sulla sua pagina facebook sottili commenti ironici, sempre efficaci. Si deve a lui la nascita di Cupraffolo o delle “tredici cannelle cuprensi“, nome riferito alla fonte romana di via Capriola. E sicuramente da lassù Alberto avrà brindato, felice di aver visto i suoi amici esaudire le sue volontà testamentarie.
(Sergio Federici)

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