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Cronaca

FABRIANO 20 ANNI DI PARCO DELLA GOLA DELLA ROSSA E FRASASSI: “QUESTA TERRA È LA NOSTRA TERRA”

FABRIANO, 24 settembre 2017 – Il parco della Gola della Rossa e di Frasassi ha compiuti 20 anni. Una festa che vuole essere un “mutamento di pelle”, crescere oltre i confini del parco stesso e diventare grande insieme alla popolazione che lo vive giorno dopo giorno.

“Che il Parco sia più vicino alle persone, e che diventi entità vicina ai cittadini. Sabato è stata una giornata importante, perché il parco ha ricordato che è presente. Lo ha fatto anche a Fabriano, ed è stato un bene perché a volte nella nostra città un tesoro così grande non è sentito e vissuto come dovrebbe e meriterebbe”.

Territori da vivere, da scoprire e da “respirare” quindi, nella visione del primo cittadino della città della carta. Con l’esigenza di “cambiare pelle” per valorizzare il territorio in tutta la sua biodiversità.  “Sono un naturalista, gli studi che ho fatto mi fanno concordare con il Sindaco di Fabriano che sostiene per il parco è il momento di cambiare pelle. È una idea che mi piace – ha commentato il direttore del parco Massimiliano Scotti – è rinascita del territorio che attraverso un parco vive insieme alla sua comunità”.

Lo scrittore, poeta e “paesologo” Franco Arminio ha invitato a “riscoprire l’Appennino”, scrigno di ricchezze e di possibilità. “Chi vive nel cuore degli Appennini è un ricco possidente. Non lecchiamoci le ferite e rendiamoci conto di essere nel cuore dell’Italia. Il parco è al centro dell’Italia, è al centro di tutto. L’Appennino è un luogo unico al mondo”.  Fondamentale, secondo Arminio, ritrovare la “cultura” del paese. Unicum italiano che deve essere ritrovato a tutti i costi, a maggior ragione se questi paesi si trovano all’interno di aree dalla bellezza unica come quella del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi.

 

Grande emozione quando è stata ricordata la storia della aquilotta ferita nelle settimane scorse e ritornata in libertà nei giorni scorsi dopo giorni intense di cure. Un video che ha ripercorso la fase del rilascio in libertà dell’animale è stato guardato in silenzio dal pubblico presente, teso e quasi stupido di poter vedere un animale così maestoso tornare in libertà dopo gli oltre 30 pallini tra testa e collo.

E poi uno dei momenti clou: la presentazione delle nuove cartine del parco che va oltre i confini dello stesso e che presenta un Appennino che diventa collante delle popolazioni che lo abitano. “Dimostrazione che l’Appennino unisce. L’Appennino è un ponte tra le varie popolazioni che lo abitano da millenni” ha spiegato il Direttore Scotti.

“La giornata di domenica non è stata una mera celebrazione, non è stata una scatola vuota, ma la voglia di andare oltre i nostri confini. Dimostrare che i confini del parco non sono anche i nostri confini”. Ecco quindi il motivo per cui il Direttore ha scelto di citare una poesia di Alda Merini. “Rimuovo le antiche muraglie per trovare le praterie del sogno”. Un andare “oltre” quindi per Scotti per seguire una strada che parla di dialogo ed abbattimento dei confini .

Chiusura in musica, con le note del Maestro Gabriele Possenti. Chitarra e musica dedicate al parco della Gola della Rossa e Frasassi. Musica intensa, con la chitarra a raccontare gli alberi e le vette del parco. “La musica che oggi ho suonato è quello che provo per il parco”.

(s.s.)

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