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Cronaca

FABRIANO “DIFENDIAMO IL PROFILI”, I CANDIDATI SINDACO A CONFRONTO

FABRIANO, 24 maggio 2017 – Difesa dell’ospedale cittadino, tutela del punto nascita e dei diritti dei pazienti. Questi i nodi del dibattito di ieri sera (23 maggio) organizzato dal comitato di cittadini nato per difendere il punto nascita dell’ospedale “Profili” e sviluppato per conoscere le azioni che i 6 candidati sindaco hanno intenzione di porre in essere per difendere il nosocomio della città della carta.

Va quindi in archivio un nuovo faccia a faccia tra i sei candidati sindaco dopo le tensioni di ieri (23 maggio) tra Balducci e Santarelli, che mai durante tutta la serata si sono scambiati uno sguardo, a sottolineare la tensione tra i due possibili – probabili – sfidanti più accreditati per succedere a Giancarlo Sagramola. Perno di un confronto teso il destino l’ospedale “Profili”.

 

Parte subito alla carica Silvano D’Innocenzo (lista Janus) sostenendo che i compiti di un sindaco non comprenderebbero quelli per decidere del futuro del nosocomio fabrianese. “Per capire da dove è nata la questione Profili dobbiamo ricordarci che ci siamo persi in battaglie politiche senza senso perché il futuro degli ospedali si decide in altre assemblee. Dobbiamo ricordarci che il problema del Profili parte 15 anni con fa la riorganizzazione sanitaria. Le riforme sanitarie dovrebbero esser fatte nell’interesse dei cittadini, non dei partiti al governo”. Subito dopo Gabriele Santarelli (M5S), che lancia l’idea di una consulta per verificare le attività dell’ospedale e la prospettiva di una rete con chi abbiamo a fianco affinché le strutture possano essere forti. “E’ vero che un sindaco non può fare molto per la sanità visto che è un tema regionale e statale, ma possiamo e vogliamo fare anche se come città siamo arrivati tardi. Forse è  anche colpa mia come attivista 5 stelle, e dobbiamo ringraziare i cittadini di Fabriano che si sono svegliati a difesa del punto nascite e del Profili tutto. Ecco l’importanza dei cittadini, ed ecco il senso della consulta che vedrà collaborare professionisti, associazioni, politica e cittadini. Solo così saremo forti in regione”.

Parla di politica e “vendette” Vincenzo Scattolini (Lega Nord,  Fratelli d’Italia –An ed una lista civicia), che osserva la voglia di “rivalsa” di chi non vede di buon occhio le zone montane, arrivando a proporre addirittura il passaggio all’Umbria. “C’è stata una smobilitazione dell’ospedale che fa rima con vendetta. Ci sono state politiche sbagliate prima, ma possiamo sfruttare il cratere del terremoto e reinvestire qualche soldo per il Profili. Ma se davvero vogliamo fare una rivoluzione, e non riusciamo a far capire come stanno le cose a chi comanda,  diventiamo i primi dell’Umbria”. “Noi vogliamo che l’ospedale rimanga di primo livellospiega Giovanni Balducci, Pd e tre liste civiche di centrosinistraportiamo avanti però anche il discorso di dialogo con l’Umbria per fare cerniera e massa critica con l’Umbria. Ci sarà bisogno poi di un tavolo e di un osservatorio permanenti dove ente pubblico e cittadini potranno dialogare. E non dimentichiamo il terremoto, che deve garantire spazio di servizio ed area più vasta per i servizi”.

Teorizza un fronte di lotta Crescenzo Papale (Pcl), che vede in fronte comune di politica e cittadini la ricetta per vincere la “Macelleria sociale che ad attaccare la sanità pubblica. Il momento storico parte da lontano e parte da governi che hanno tagliato solo e nella sola direzione della sanità. Lo smantellamento dell’amministrazione pubblica ha portato a questo. Lottiamo insieme. “Un sindaco può fare e deve fare molto per la sanitàha sostenuto Vinicio Arteconi , Fabriano Progressistae la nostra salute non deve e può essere ancorata al termine dei lavori di raddoppio della statale 76. C’è forse un piano che cerca di colpire le aree montane, visto che i punti nascita sono solo sulla costa ad eccezione di 2 nell’entroterra. Non hanno vagamente idea di cosa siano 30 km in montagna. Un piano talmente riuscito che ha funzionato con la Valmarecchia, e Pesaro ne sa qualcosa con la valle emigrata in Emilia Romagna. Ecco, facciamo rete con la comunità montana che deve avere servizi veri non una scatola vuota e pochi operatori che rendono l’ospedale senza alcuni servizi e con turni pesantissimi”.

 

E poi la difesa del reparto di ostetricia e ginecologia (obbiettivo andare oltre l’afoi) e dell’intero ospedale, senza dimenticare il confronto e l’ascolto con i comitati ed i cittadini. Se per Santarelli la soluzione contro lo smantellamento potrebbero essere le “barricate se ci rendono impossibile i dialogo”, c’è chi come D’Innocenzo che ribadisce il poco margine di manovra per una vera e fattiva difesa visto che “E’ tutto in mano alla Regione, ma l’ascolto nei confronti dei comitati ci sarà”. Anche Scattolini promette battaglia, e punta il dito contro chi “Non ha ancora spostato i ruderi del terremoto ed ha addirittura chiesto i danni collaterali per Pesaro ed Urbino. Faremo lotta vera se vogliono davvero mantenere 2 punti nascite senza considerare Fabriano”. C’è poi Balducci che ricorda quanto la sanità sia tema caro a tutti e ricorda che “la battaglia del punto nascita ha permesso che Ancona venisse a Fabriano. Deve essere ancora così e chiunque sarà sindaco, se non sarò io, lo sosterrò. Facciamo sentire il peso di questo territorio. La sanità non ha colore politico”. Non solo Fabriano, non solo le Marche nell’analisi fornita da Papale, perché “In tantissime regioni, anche quelle governate dal PD stanno chiudendo i punti nascita. Dobbiamo prendere coscienza che ci sono politiche che vanno contro di noi e allora lottiamo per la sanità pubblica. Non serve massa critica serva la lotta vera e teniamo aperti gli ospedali”. Ospedale di primo livello, servizi garantiti e modifica della legge regionale in campo sanitario: questa la ricetta di Arteconi. “Dobbiamo prendere coscienza di uno smembramento scientifico dell’ospedale di Fabriano – accusa – di dobbiamo opporci oggi, ma se allarghiamo il fronte a tutta la città possiamo contare qualcosa e la lotta per il punto nascita ce lo dimostra. Una proposta concreta? Un osservatorio per la sanità montana che deve riferire a Sindaco ed assessore ogni carenza o lamentela”.

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