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Cronaca

FABRIANO “GUERRA DEL SALAME” BOTTA E RISPOSTA TRA AMMINISTRAZIONE E PD

FABRIANO, 23 settembre 2017 – Una vera e propria “guerra del salame” tra Amministrazione e Dem quella che sta esplodendo di fatto nella città della carta. Accuse, smentite e precisazioni a rendere bruciante il percorso per far ottenere al “salame di Fabriano” la certificazione Dop e per verificare la “forza” del disciplinare di produzione. Senza escludere un disciplinare più ristretto rispetto quello attuale.

Prima l’affondo dei Democratici, che per bocca del capogruppo in consiglio comunale Giovanni Balducci si auspicavano di uno stop temporaneo ad un percorso che vedeva nell’ottenimento del marchio il traguardo e la critica nei confronti di chi (Amministrazione) non aveva avvisato i soci del Consorzio (di cui il Comune è anche socio) e che aveva tagliato i 3.000 euro di contributo allo stesso per care di fare marketing del prodotto.

A stretto giro di posta è arrivata la replica dell’Assessore all’agricoltura Barbara Pagnoncelli e del Sindaco Santarelli, che hanno replicato colpo su colpo alle perplessità e alle accuse piovute dall’area Dem. Subito la precisazione: il percorso Dop è ancora attivo ed il 24 ottobre sarà ottobre dovrebbe essere validato il marchio collettivo “Salame di Fabriano”. E poi la stoccata: “Abbiamo un marchio collettivo depositato ovvero Salame di Fabriano – Marchio Collettivo, che è andato in deposito lo scorso aprile e che sarà validato ad ottobre. Noi abbiamo inibito gli attuali membri del consorzio a promuovere iniziative fino a quando non abbiamo la documentazione completa”.

“Noi ci siamo trovati a dover visionare documentazione incompleta, abbiamo ricevuto parte del materiale venerdì scorso. Il libro soci è aggiornato al 2007 – puntualizza l’assessore Pagnoncelli – tra primo turno e ballottaggio è stato costituito un comitato promotore per ottenere la certificazione Dop. Comitato che non ha un titolo vero e proprio per fare tutto questo”.

Secondo la ricostruzione dell’Assessore il comitato non sarebbe passato per l’assemblea dei soci, e svela che l’ultimo verbale dell’assemblea degli stessi risale al 2016. “Chi ad oggi sta andando a promuovere il salame di Fabriano non ha titolo per farlo”, accusa l’Assessore.

Racconta anche di un disciplinare doppio l’Assessore (rigettato dal Ministero delle politiche agricole perché comprendeva anche il “salame tipo Fabriano”),  e ribadisce l’intenzione di “Puntare sulla qualità e vedere come tutelare uno de prodotti di eccellenza dopo aver preso atto di dove siamo arrivati e dove vogliamo arrivare insieme ai soci”. Apre ai produttori usciti dal consorzio e puntano a “stringere” il disciplinare per rendere ancora più di qualità il marchio “Noi vogliamo difendere il marchio ed il salame di Fabriano è tra i 100 presidi SlowFood, e loro sono intenzionati a farlo rimanere presidio purché venga intrapresa la Dop con un disciplinare diverso da quello presentato. Noi vogliamo difenderlo con le unghie e con i denti il nostro salame. Ma quello vero”.

Risposta social dell’ex Assessore Giovanni Balducci che durante la precedente Amministrazione era responsabile del consorzio in qualità di presidente. “La revisione del disciplinare di produzione, ovviamente finalizzata anche all’avvio dell’iter per l’ottenimento della Dop, non è stata una decisione estemporanea dell’assessorato, bensì la sintesi di una condivisione conseguente ad un costruttivo confronto di analisi e proposte dibattute fra i soci del Consorzio, gli esperti di Slow Food ed i funzionari dell’Agenzia per i Servizi Agroalimentari delle Marche. Tale revisione del disciplinare di produzione ha poi ottenuto il parere positivo del Consiglio Comunale di Fabriano”.

 

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