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Fabriano

FABRIANO SANTARELLI REPLICA A SAGRAMOLA

FABRIANO, 23 novembre 2017 – C’è subito la replica del primo cittadino fabrianese Gabriele Santarelli, che risponde su alcuni dei punti illustrati dal segretario provinciale Pd Giancarlo Sagramola in merito alla proposta di legge per separare la  gestione del Parco da quella della unione montana. Una serie di risposte nette a quanto affermato dell’ex primo cittadino fabrianese da quello attuale, partendo proprio dalle sue affermazioni.

1 – “Lettere che fanno il paio con le continue osservazioni e critiche del Comune di Genga a questa gestione tramite l’unione montana”. Proprio conoscendo i disagi e le recriminazioni dei due comuni citati, sto cercando di avviare un nuovo corso fatto di partecipazione e condivisione dei programmi che riguardano il Parco e che dovranno portare alla valorizzazione di tutto il territorio e delle attività a vocazione turistica che vi insistono. Se in passato la gestione è stata personalistica e incentrata sugli interessi di una sola parte di territorio o caratterizzata da una sorta di monopolio, non significa che il nuovo percorso non possa porre rimedio a queste storture. E’ anche particolare il fatto che coloro i quali hanno provocato tali disagi ora che non sono più a gestire il Parco si propongano di risolverli cercando di rientrare dalla finestra.

2 –“Vorrei inoltre ricordare che la proposta di cambiare lo statuto, portando a quattro i membri di giunta, è stata fatta dalla precedente amministrazione della unione montana da me presieduta, non attuata in attesa della risposta della regione ed in attesa delle elezioni a Fabriano”. Ma di cosa stiamo parlando? Sono 3 anni che il comune di Fabriano a guida PD ha monopolizzato la gestione dei due enti tenendosi  Presidente e vicepresidente dell’Unione Montana. Per cui dire che si attendevano le elezioni a Fabriano è ridicolo e palesemente strumentale. Il nuovo corso avviato a luglio con il mio insediamento e che ha portato all’allargamento a 4 componenti per la composizione della Giunta è stato osteggiato dall’assessore uscente, esponente del PD, ed è avvenuto senza che ci fosse bisogno della richiamata risposta della regione. Come è stato fatto ora poteva essere fatto prima. Il problema è che prima non si voleva fare perché faceva comodo avere a Fabriano il Presidente dell’Unione Montana e la delega al Parco attraverso il Vicepresidente dell’Unione

3 – “Comunque l’idea che le cose non filassero proprio lisce mi è venuta vedendo le celebrazioni del ventennale senza la presenza dei sindaci e del Presidente dell’unione, ma pensavo che queste assenze fossero dovute a concomitanze con altri eventi”. Il mese del ventennale del Parco è stato un successo di partecipazione. Il calendario prevedeva manifestazioni ed eventi in tutti i 5 comuni dell’Area Protetta. Tutti i partecipanti hanno testimoniato ed espresso opinioni positive ed entusiaste evidenziando il cambio di passo e una ventata di rinnovamento che era ritenuta necessaria. Per la prima volta in 20 anni si è parlato di Parco a Fabriano. In venti anni nessuno aveva portato il parco a Fabriano. All’evento di Fabriano era presente il Presidente dell’Unione Montana ed erano stati invitati tutti i sindaci. Sono stato accolto con sorpresa , perché non erano abituati alla presenza del rappresentante del Parco, agli eventi organizzati negli altri comuni.

4 – “il parco non è di un Sindaco perché assessore delegato ma della popolazione della regione e dei comuni su cui insisto”. Da quale pulpito ! Una amministrazione arroccata su se stessa e distante anni luce dal territorio e dai cittadini dovrebbe imparare a fare autocritica invece di sentenziare su chi sta mettendo insieme i cocci lasciati sul loro cammino.

5 – “Dopo i passi importanti fatti con il Consorzio Grotte Frasassi bisogna aiutare l’Amministrazione di Genga ad entrare nell’unione per entrare attivamente nella gestione del Parco e trovare un accordo comune di Arcevia”. Da quale pulpito n. 2. Di nuovo. Chi ha provocato il problema oggi propone le soluzioni. Durante la mia prima settimana dopo l’insediamento ho fatto visita al sindaco di Genga per proporre progetti che potessero essere utili a un loro ripensamento e non ho mai mancato di far sentire il mio appoggio e la mia presenza al territorio. A Genga tutti sanno quale è il mio attaccamento a quel comprensorio e conoscono l’amore che nutro nei confronti di quelle terre. Apprezzano la mia lealtà e il disinteresse con il quale mi muovo e faccio proposte.

“Comunque io sono più che sereno perché credo che qui qualcuno non abbia compreso che sta per andarsi a schiantare contro un muro”. Conclude il primo cittadino.

 

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