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FABRIANO “NON ABBANDONATE ALBACINA”

Un castello deserto

 

FABRIANO, 17 maggio 2018 – “Il castello di Albacina non deve essere abbandonato. Albacina non deve essere abbandonata”. Lancia l’allarme l’Associazione Tuficum dopo il crollo di una porzione di tetto (avvenuto nei giorni scorsi) di una casa all’interno dello storico castello.

Allarme che evidenzia la preoccupazione di una comunità che si sente messa ai margini e che vuole più dialogo e collaborazione con l’Amministrazione. Per recuperare una storia fatta di pietre, mattoni ed attaccamento alla propria radice culturale.

Castello che dal 2016 è zona rossa, ma che ancora non ha visto l’inizio di lavori decisivi per iniziare a recuperare strutture lesionate dagli ultimi movimenti sismici. Stallo che perdura anche per alcune abitazioni lesionate dal terremoto del 1997, con case ancora imbragate da reti di sostegno ma mai realmente recuperate. Ecco quindi l’allarme dell’Associazione, che partendo dalle ultime lesioni rilancia il pericolo di case all’interno del castello a rischio crollo. Più o meno imminente.

“C’è una sensazione di abbandono”

Questo il sentimento che preoccupa fortemente questa comunità orgogliosa e determinata , disposta anche a metter mano al proprio tempo (e portafoglio) per recuperare il proprio centro abitato. Cura del verde pubblico, disponibilità nel compiere piccole manutenzioni, e questo nonostante il baratto amministrativo fosse stata una possibilità per iniziare a recupere con le proprie mani la città. Ma i lacci della pubblica amministrazione non hanno permesso di poter sviluppare questa possibilità, almeno secondo quanto raccontato dall’Associazione, ipotizzata dai pentastellati durante la corsa elettorale cittadina dello scorso anno.

Passeggiando ai margini del nuovo crollo ed ai margini della zona rossa post terremoto del 2016, il malcontento espresso dai rappresentanti dell’Associazione (cartina di tornasole di quello dei residenti) è evidente. Abbandono dicevamo, una sensazione che si sente nell’aria che abbraccia la cinta muraria del 1300 e che nelle case incastrate dal tempo sembra essere reale: poche quelle abitate e molte in vendita a prezzi irrisori. Questo si rischia infatti: la perdita di abitanti tra le mura storiche, perdita di valore degli immobili e la conseguente perdita di interesse da parte di potenziali investitori.

Rilanciano però il dialogo con l’Amministrazione, nonostante le difficoltà recenti, chiedono di poter fare qualcosa di concreto per il paese, per poterlo rimettere in sicurezza e per garantire a chi vive ancora nel castello la certezza che niente possa metterli in pericolo.  “L’Amministrazione faccia tutto il possibile per iniziare a muovere i primi passi per cercare di recuperare Albacina, noi faremo tutto quanto sarà possibile per dare una mano”.

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