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Cronaca

FABRIANO PALIO IN ROSSO, DOPO 18 ANNI VINCE LA CERVARA

FABRIANO, 25 giugno – Al diciottesimo tentativo, tra polemiche, photofinish e urla dei portaioli, il Palio di San Giovanni Battista torna tra le mani di Porta Cervara. L’edizione numero 23 saluta la città della carta con uno dei finali più intensi di sempre.

Una sfida del maglio vissuta senza respirare da una piazza gremita, un clima irreale, sospeso ed incredulo. Una sfida che appena partita ha subito scatenato le migliaia di fabrianesi presenti, che non hanno smesso di sostenere i propri beniamini. Una corsa a perdifiato ripetuta da tutte le porte, limando ogni traiettoria, sfiorando il palazzo del Podestà e le transenne per cercare di arrivare anche una frazione di secondo prima degli “avversari”. 600 metri da correre quasi senza respirare, tra la tensione e la speranza di ogni portaiolo di veder spuntare il proprio colore da sotto l’arco del palazzo del Podestà. Una corsa che ha consegnato ai quattro fabbri un blocco di ferro da modellare con precisione chirurgica. Un pugno di centimetri di ferro incandescente, da modellare tra incudine e martello per far scattare il meccanismo d’innalzamento del gonfalone. Fuoco e ferro piegati dalla bravura di fabbri, che sembravano quasi danzare  per cercare di dare la giusta angolazione alla “chiave” da modellare per far innalzare il proprio vessillo. 

E’ stato il palio dei grandi numeri, delle migliaia di persone in piazza arrivate per assistere alla sfida tra le porte. È stato un palio che ha messo in mostra ancora una volta i mastri infioratori, che si sono distinti per delle capacità artistiche fuori dal comune. E’ stato il palio dei Chiavelli, antichi signori di Fabriano fino al 1435 quando la famiglia venne sterminata nell’eccidio omonimo ed i superstiti persero potere e possedimenti. E’ stato il palio della riscoperta delle radici e delle hostarie che come sempre hanno catturato cuore – e pancia – dei fabrianesi con le cene medievali e con quell’atmosfera in bilico tra modernità e passato quasi remoto. E poi i giochi, il trionfo degli arcieri del Borgo, che ancora una volta hanno regolato avversari con una serie ci centri perfetti. Sempre Borgo per quanto riguarda i giochi popolari e poi il successo in volata contro porta del piano nella sfida all’infiorata più bella con anche in questo caso porta del Borgo un millimetro avanti. C’è stato poi il trionfo nel palio dei monelli di porta del Piano, che ha regolato gli avversari di Pisana, Borgo e Cervara. Quest’ultima ancora a quota zero vittorie tra i piccoli, ma con un impegno da campioni.

Ma sopratutto è stato il Palio della Cervara, tornata ad alzare le braccia al cielo dopo – letteralmente – un secolo di attesa. Ultima vittoria 1999. E’ stato anche il palio del Priore più giovane di sempre Victor Torresan, che ha festeggiato fino a tardissima ora il ritorno alla vittoria con tutta una porta impazziata di gioia. Come una sorta di premonizione quella promessa fatta un mese fa: “So che tutta la porta è fiduciosa e desiderosa di comportarsi al meglio delle proprie possibilità”. Un pensiero che si è trasformato in realtà e che ha centrato “il bersaglio” grosso nella notte del maglio e di San Giovanni.

Il Palio saluta il 2017 e lancia la sfida per il 2018, con l’edizione numero 24 e con la voglia di fare ancora meglio e coinvolgere ancora più gente. Obbiettivo ambizioso, difficile, complesso ma raggiungibile. Come il ritorno alla vittoria di Porta Cervara.

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