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Cronaca

FABRIANO SIGLE SINDACALI E CANDIDATI SINDACO, CONFRONTO SUI TEMI DEL LAVORO

FABRIANO, 6 giugno 2017 – I 6 candidati sindaco a confronto di Cgil, Cisl e Uil. Nel pomeriggio di ieri (5 giugno) si è sviluppato il nuovo dibattito tra coloro che tra qualche giorno “sfideranno” le urne fabrianesi, con l’obbiettivo – minimo per alcuni – di andare quanto meno al ballottaggio per poi puntare a Palazzo Chiavelli.

3 i nodi fondamentali che sono stati trattati: la gestione politica-amministrativa dell’unione dei comuni e dell’A.T.O. (ambito territoriale ottimale), il futuro dell’ospedale “Profili” ed il lavoro con le prospettive di ripresa economiche e nuove opportunità. Ripresa economica quindi, dopo 5 anni di crisi e 6.000 disoccupati.

E proprio sul lavoro la discussione si è fatta più aspra, intensa, con i 6 candidati a cercare di sviluppare una prospettiva concreta – e fattibile – per il territorio che da Fabriano si allarga al suo comprensorio.

Parte subito Vinicio Arteconi (Fabriano Progressista), e ribadisce la necessità di cercare un dialogo ed una piattaforma comune con i sindacati. “Solo però attraverso l’unione tra sindacati ed imprenditoria e realtà sociali è possibile fare passi avanti. Forse i 6.000 senza lavoro cresceranno, bisogna uscire dall’accordo di programma e l’obbiettivo è quello di entrare nell’area di crisi complessa. Le criticità sono molte, Tecnowind e J&P: ed il comune può fare da volano per mettere a disposizione delle piccole imprese e raccogliere le opportunità che si riescono a trovare. Senza dimenticare di investire in formazione e progettualità. E poi la carta, dobbiamo far diventare la carta bene immateriale del mondo. Dobbiamo sfruttare le nostre specificità”. Anche il candidato sindaco del centrodestra (Fratelli d’Italia / An , Lega Nord  ed una Civica con sostegno Dc) Vincenzo Scattolini  ha preso di petto il problema, osservandone anche la problematica sociale: “Sappiamo benissimo quanto costa a livello economico e morale restare senza lavoro – ha spiegato il candidato del centrodestra – c’è anche chi è senza tutela, senza soldi in tasca. È un problema sociale importantissimo e che un sindaco deve prendere in considerazione prima di tutto. Il turismo è possibile, ma bisogna anche pensare al fatto che i metalmeccanici non pensano a fare turismo, ci sono delle priorità e delle soluzioni da sviluppare. Mappiamo le aziende del territorio, cerchiamo di capire la piccola e media industria fabrianese. Dobbiamo capire a cosa andiamo incontro, perché non solo c’è la perdita del lavoro, ma anche la perdita di introiti da parte del comune. Troviamo accordo con i sindacati e con le associazioni di categoria e facciamo entrare Fabriano ed il suo territorio in una zona defiscalizzata”.

Per il pentastellato Gabriele Santarelli la ricetta per cercare di “svegliare” Fabriano è tutta scritta nel programma di governo della città che sarà al centro di tutta l’attività amministrativa: “Lo abbiamo ripetuto e lo ripeteremo ancora che bisogna battere quei settori che non sono stati toccati, come per esempio l’agricoltura. Ma in maniera diversa, attraverso lo sfruttamento della filiera della canapa che potrebbe dare respiro al nostro territorio e ai nostri agricoltori. Tessile, carta, edilizia e tanti altri mondi lavorativi potrebbero beneficiarne. Poi uno dei nostri cavalli di battagli è il progetto Europa, che servirà per recuperare i fondi diretti europei per realizzare qualcosa di davvero positivo”. Semplificazione, dialogo e territorio: queste le priorità da sviluppare per recupere posti di lavoro secondo Giovanni Balducci (coalizione di centrosinistra costituita da Pd e 3 liste civiche a sostegno): “Noi sappiamo che il comune non può fare l’imprenditore propriamente detto – ha spiegato Balducci – ma può semplificare la vita degli imprenditori attraverso una sburocratizzazione concreta della macchina comunale. Possiamo fare incontrare le realtà e le esigenze di chi vuole partire o crescere. Non dimentichiamo ambiente, cultura ed accoglienza. Tutti devono partecipare a questa nostra realtà, perché in molti la conoscono visto che questo è un territorio accogliente ed interessante”.

Radicalmente differente la ricetta del Partito Comunista dei Lavoratori e di Crescenzo Papale, che vede nella lotta di classe l’unica soluzione per difendere, mantenere e sviluppare il lavoro. “In 30 anni di concertazione politica e sindacale – accusa – c’è stato il disarmo della classe operaia. A Fabriano ci sono oggi 6.000 disoccupati, che facciamo? Aspettiamo un piano industriale? Per me è anche fattibile aspettare, ma bisogna che qualcuno nel giro di pochi mesa assuma i 6.000 senza lavoro. C’è bisogno di azioni radicali, occorre unire le forze. Il sindaco, il comune devono finanziare e sostenere le lotte di chi non ha lavoro o rischia di perderlo. Dobbiamo pretendere la nazionalizzazione delle aziende senza indennizzo e sotto il controllo degli operai. Bisogna occupare le fabbriche”. Non ha propost ricette Silvano D’Innocenzo (lista civica Janus), ma ha svelato un retroscena della crisi dell’ex Antonio Merloni tirando in ballo l’ex Ministro Claudio Scajola e mettendolo in parallelo con la situazione attuale: “Tempo fa, quando la crisi era ancora giovane, e la crisi dell’Ex Antonio Merloni era appena agli inizi Scajola esordì dichiarando che Fabriano era un territorio che fino a quel momento aveva vissuto di rendita – ha raccontato – ed in quel momento storico la rendita finì. Questo perché? Perché ci furono errori enormi, scelte e uomini sbagliati. Questa è la storia che decretò la fine di quell’azienda. Ed è la storia della crisi di Fabriano di una industria influenzata da banche e scelte politiche che hanno messo in ginocchio la città. Un imprenditore serio riesce a gestire un declino”.

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