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il parere dell’esperto

FISCALITÀ SPESE PER ABBONAMENTI AL TRASPORTO PUBBLICO E “SCHOOL BONUS”

Un nostro spazio quotidiano affidato ad esperti di settore. La rubrica “Il parere dell’esperto” si interesserà di Fiscalità, Medicina, Psicologia, Giurisprudenza, Osteopatia e Nutrizione.

 

 

Michele Paolucci, Dottore Commercialista e Revisore Legale

 

 

 

SPESE PER ABBONAMENTI AL TRASPORTO PUBBLICO E “SCHOOL BONUS”

 

La legge di Bilancio 2018 ha introdotto una detrazione Irpef del 19% per le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, su un costo annuo massimo di 250 euro. L’agevolazione riguarda sia le spese sostenute direttamente dal contribuente per l’acquisto di un abbonamento del trasporto pubblico, sia quelle affrontate per conto dei familiari fiscalmente a carico.

Per le detrazioni relative all’acquisto dell’abbonamento da parte dei cittadini e dei familiari a carico dovranno essere conservati il titolo di viaggio e la documentazione relativa al pagamento. Va altresì sottolineato che non concorrono a formare reddito di lavoro le somme erogate o rimborsate ai dipendenti dal datore di lavoro o le spese sostenute direttamente da quest’ultimo per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico del dipendente e dei suoi familiari.

E’ possibile usufruire, inoltre, di un credito d’impostaSchool bonus” da parte di chi effettua erogazioni in denaro in favore degli istituti del sistema nazionale di istruzione, cioè istituzioni scolastiche statali, istituzioni scolastiche paritarie private e degli enti locali.

In particolare, viene riconosciuto per queste tipologie di investimenti:

  • Realizzazione di nuove strutture scolastiche;
  • Manutenzione e potenziamento di quelle esistenti;
  • Interventi per il miglioramento dell’occupabilità degli studenti;

Possono beneficiare del credito di imposta le persone fisiche, gli enti non commerciali ed i soggetti titolari di reddito d’impresa.

Il credito d’imposta, che era pari al 65% delle erogazioni liberali effettuate nei periodi d’imposta 2016 e 2017, risulta pari al 50% di quelle effettuate nel periodo d’imposta 2018. È ripartito in 3 quote annuali di pari importo e non è cumulabile con altre agevolazioni previste per le medesime spese. Il tetto massimo di spese agevolabili è fissato a 100 mila euro per ciascun periodo d’imposta e l’ammontare delle erogazioni liberali va indicato nella dichiarazione dei redditi.

Per i titolari di reddito d’impresa, il credito d’imposta è utilizzabile tramite compensazione e non rileva ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Michele Paolucci dottore commercialista

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