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Cronaca

GENGA SISMA, RIPERCUSSIONI ECONOMICHE: “UTILIZZIAMO I MILITARI PER RIAPRIRE LA STRADA DELLE GROTTE DI FRASASSI”

GENGA, 27 novembre 2016 – Fare il possibile per riaprire la strada delle Grotte di Frasassi chiusa dal sisma dell’ottobre scorso e che, oltre a provocare danni ai residenti e ai commercianti, ha determinato anche l’annullamento dell’edizione di quest’anno del Presepe vivente di Genga. Un colpo importante all’economia territoriale visto che, nelle sue due tradizionali rappresentazioni, attira sempre migliaia di visitatori. A chiederlo è la sezione cittadina di Fratelli D’Italia-Alleanza nazionale.

«Il piccolo Comune di Genga, che per fortuna non ha avuto grandi danni per il terremoto, presenta però un grandissimo danno dal punto di vista della viabilità e conseguentemente di accoglienza turistica, di immagine nonché di grande difficoltà per i suoi residenti ed operatori commerciali. Cioè la chiusura della strada delle Grotte di Frasassi, a causa della caduta di grandi massi e della necessità di mettere in sicurezza gli automezzi», si legge nella nota della forza politica.

Il Castello di Genga e la frazione di Colleponi sono isolate da San Vittore e Camponocecchio e dalla viabilità della Statale 76 che rappresenta la più grande arteria stradale di accesso. Attualmente la strada è chiusa immediatamente dopo l’ingresso delle Grotte e il complesso non ha accessibilità da tutta l’area dell’entroterra da Sassoferrato, Arcevia, Pergola  ed il centro storico stesso di Genga, dove c’è il Municipio, il Castello  e le attività istituzionali. «Né ci sono prospettive di riapertura in tempi brevi in base al normale iter determinato dalla Protezione civile e dalle gare di appalto per i lavori. Non solo sarà perso il periodo natalizio, ma prevedibilmente, con le tradizionali manifestazioni e il Presepe vivente, fino a primavera inoltrata non ci sono prospettive di ripristino. In una situazione di disastro naturale occorrono strumenti straordinari».

Secondo Fli-An, «Comune di Genga, Consorzio Grotte di Frasassi, i Comuni coinvolti quali Arcevia, Sassoferrato e Fabriano nonché la stessa Provincia e la Regione ciascuno per le sue competenze devono fare richiesta ufficiale di intervento del Genio militare e del gruppo specializzato degli Alpini per rimuovere i massi pericolanti, svuotare le reti di contenimento delle frane e rimuovere il materiale roccioso caduto e permettere poi i normali lavori stradali che con la nuova normativa sono competenza comunale. Le strutture militari hanno in dotazione i mezzi, le risorse di personale e la capacità, come avvenuto in altre eventi naturali. Non si può temporeggiare o stare a guardare, anzi, l’approvazione della Legge sugli “interventi urgenti in favore delle popolazioni interessati dagli eventi sismici del 2016” dà l’opportunità di iniziative straordinarie legate allo stato di emergenza che in altre condizioni non sarebbero possibili.  Occorre premere sul Governo nazionale affinché attraverso il ministero della Difesa, che già opera massicciamente con l’esercito nelle aree più colpite dell’ascolano e del maceratese nonché delle province di Rieti e Perugia,  intervenga  anche a Genga, limitatamente a questa situazione di emergenza: il ripristino essenziale della viabilità stradale».

(cla. cur.)

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