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Cronaca

JESI TORRE ERAP, IL COMITATO NON SI ARRENDE: “PROBLEMA CHE INTERESSA TUTTA LA CITTÀ”

JESI, 4 ottobre 2017 – Un incontro organizzativo quello di lunedì scorso (2 ottobre) in via Tessitori del comitato  No alla torre Erap.

Nel corso della serata si è parlato di informazione e quindi di far sapere alla cittadinanza di Jesi cosa sta succedendo nel quartiere di San Giuseppe.

A tal proposito si è deciso di fare un banchetto informativo, sabato prossimo 7 ottobre lungo Corso Matteotti per incontrare i cittadini e spiegare loro che la costruzione della torre Erap in via Tessitori è un problema che interessa tutta Jesi e non solo il quartiere di San Giuseppe.

Dall’ultimo  comunicato di Meetup spazio libero, riprendiamo quanto segue:  “Dimostriamo a noi stessi e a chi ci amministra che la parte da difendere è il territorio, sono i cittadini e non i diritti accampati da un Ente, l’Erap, in un percorso, tra l’altro, fatto di carambole burocratiche lunghe diversi lustri.  Il denaro impiegato in questa cementificazione dannosa è denaro pubblico, pertanto abbiamo tutto il diritto di pretendere che non sia sprecato nella costruzione di un Palazzone in un quartiere che avrebbe bisogno di ben altro”.

Due le vie da seguire secondo Samuele Animali (Jesi in comune): «Sospendere la costruzione  della torre Erap ed aprire un confronto con regione ed Erap per evitare un eventuale contenzioso, inoltre  fare un nuovo progetto partecipato per San Giuseppe e nuovi progetti di edilizia popolare e convenzionata con Erap in altre zone della città anche recuperando l’esistente. In questo modo il sindaco supera anche la propria paura di andare incontro ad un contenzioso. Oggi preferisce il contenzioso contro i cittadini al contenzioso contro l’Erap».

Incalzano i Cinque Stelle: «Da una parte, il Sindaco Bacci continua a sostenere che uno stop ai lavori da parte del Comune comporterebbe un’esposizione a richiesta danni ingente a carico dell’intera collettività cittadina e del bilancio comunale, dall’altra parte, è stato più volte manifestata da parte di alcuni cittadini la sussistenza di presunti gravi vizi o illegittimità nella procedura adottata. Si è infine sostenuto che L’Erap non avrebbe più titolo a beneficiare del contributo regionale di 1.950.000 euro, in toto o per la parte non spesa, per la costruzione dell’edificio in parola, perché non ha iniziato i lavori entro il 31 luglio 2015 (scadenza dell’ultima proroga concessa ai fini del mantenimento del contributo). É quindi evidente che non può essere vero tutto ed il contrario di tutto e che prima di qualsiasi decisione politica occorre inevitabilmente chiarire dove sta la verità e quale siano i rischi o le conseguenze che la realizzazione o non realizzazione dell’opera potrebbero comportare. A tal fine, come Movimento 5 stelle, abbiamo già presentato lo scorso aprile 2017 un esposto/segnalazione alla Procura della Repubblica di Ancona.»

(Cristina Amici degli Elci)

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