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Cronaca

JESI ADDIO BANCA MARCHE, AL VIA L’ERA DELLA BANCA ADRIATICA

JESI, 14 ottobre 2017 – Ancora un decina di giorni e Banca Marche scomparirà dagli elenchi telefonici, il vecchio marchio sarà sostituito dal nuovo, alcuni degli sportelli attualmente operativi in città e nella Vallesina saranno destinati alla chiusura.

Dal 23 ottobre prossimo dovremo abituarci a trattare con BANCA ADRIATICA SpA, l’istituto di credito nato dalla fusione della ex Cassa di Risparmio di Jesi, dalla ex Banca Popolare di Ancona e da CariRieti.

L’annuncio ufficiale (la voce del nuovo soggetto bancario circolava ormai da mesi, da quando, a causa della cattiva gestione di pochi soggetti, la Banca Marche ha dovuto dichiarare fallimento) è stato dato dal Presidente del nuovo soggetto, Osvaldo Ranica, membro del consiglio direttivo Ubi, nel corso di una conferenza stampa convocata nel complesso di via Ghislieri.

Tanti i punti “caldi” affrontati dal gruppo dirigente presente all’incontro (oltre a Ranica c’erano: Alberto Pedroli, A.D., e Nunzio Tartaglia, responsabile Ubi Banca per Marche e Abruzzo) dall’evolversi delle trattative che hanno portato alla realizzazione di Banca Adriatica, alla questione del personale, dalla chiusura di alcuni sportelli al concentramento della direzione. Per quanto riguarda il personale, “le 22.518 unità del personale Ubi si ridurranno a 19.505 entro il 2020 – è stato detto – comprese le tre banche nuove (Teatina, Adriatica e Tirrenica) che assorbiranno ‘metà’ delle uscite: 1.300 su 3mila unità del vecchio perimetro Ubi individuato”. Nessun licenziamento, dunque, ma inevitabilmente non mancheranno trasferimenti anche se non “drammatici” e chiusure di sportelli troppo ravvicinati gli uni agli altri.

I vertici della nuova banca, a cominciare da Ranica, hanno condiviso la certezza che in questo momento l’economia sta riprendendo ed anche la Banca Marche sta dando indicazioni positive, “dallo scorso giugno – è stato detto – sono stati accesi 8mila nuovi conti correnti, 6mila da privati e 2mila dalle aziende. Un primo tassello della fiducia che sta tornando”, ha concluso Ranica che ha continuato a sfornare dati numerici relativi sempre allo stesso periodo; “le erogazioni alle famiglie sono state pari a 120 ,ilioni di euro (+ 40%), alle imprese sono andati oltre 100 milioni di euro, 26 ,milioni di euro i prestiti personali, + 100% rispetto al periodo precedente”. Tutto questo ha contribuito a collocare Ubi banca tra le prime 19 in Europa in base allo stress test della Banca Centrale Europea.

Parlando in generale i tre responsabili della nuova banca hanno concordato che il nuovo soggetto bancario si troverà ad operare in un territorio ricco di imprese che, seppur non di grandissime dimensioni, corpono un mercato importante.

s.b

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