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Cronaca

JESI AZZERUOLO, FABRIZIO VOLPINI: “LA REGIONE E’ IN FORTE RITARDO”

JESI, 16 novembre 2017 – Torniamo a parlare del centro Azzeruolo.

Dopo aver sentito l’assessore Quaglieri, Fabio Ragaini del gruppo Solidarietà e aver raccolto una dichiarazione di Samuele Animali di Jesi in Comune, la parola oggi a Fabrizio Volpini presidente della IV commissione consiliare nella Regione Marche.

Qual’è la situazione in cui si trova il centro Azzeruolo e perchè tanti ritardi e annunci di inaugurazioni che si succedono? 
“Il comune di Jesi – dice il consigliere regionale – è ormai noto che ha ottemperato a tutti i propri doveri per l’apertura del centro, ora la parola passa alla Regione che però in questo momento ha un problema riguardo la questione
accreditamento. I manuali di accreditamento non sono operativi ma in fase di aggiornamento essendo cambiata la legge che li definisce. Ci sono dei forti ritardi in questo senso, anche se stiamo lavorando alacremente sia in commissione che  in consiglio perchè questa problematica si risolva in breve tempo, stiamo pensando di andare in deroga, in questo modo potremmo avere tempi più rapidi, magari seguendo per ora gli standard vigenti anche se si tratta di un centro sperimentale. I passaggi importanti ora sono l’ accreditamento e il convenzionamento. E’ un impegno che si sono presi gli uffici preposti, i dirigenti e la politica , tutti insieme stiamo lavorando affinchè la situazione si sblocchi e il centro possa essere operativo  a breve.”

La questione  sembra quindi avere una risoluzione a breve anche se fanno eco le parole di Ragaini che solo ieri , da noi intervistato diceva “Mi pare che Comune di Jesi e ASP Ambito 9 abbiano  fatto quanto loro competeva al fine di avviare la comunità  Azzeruolo, non mi pare che altrettanto stia facendo la Regione, trattandosi di un servizio specifico e avendo carattere di sperimentalità nulla ostacola la definizione di una regolamentazione specifica che verrà valutata in corso d’opera se adeguata o meno” continua “temo che in realtà la Regione continui a ritardare l’attivazione del servizio per una mera ragione economica nella fattispecie, il costo delle rette delle persone inserite. La motivazione, che si sente addurre, a giustificare il ritardo  circa il fatto che si stanno definendo i requisiti dei servizi sociosanitari diurni e residenziali appare a tutti gli effetti una scusa. Si può prevedere l’avvio con atto specifico e relativo finanziamento per essere poi confermato o variato in termini regolamentari quando verranno approvati tutti gli altri. Se davvero si volesse attendere l’emanazione dei nuovi regolamenti si rischia un’attesa molto lunga e assolutamente inaccettabile”.

Cristina Amici degli Elci

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