JESI CENSIMENTO PER I ROM: L’OPINIONE DI GIANNI PONZETTI (LEGA)

JESI, 25 giugno 2018 – Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Salvini ha lanciato il censimento dei Rom.

Con Gianni Ponzetti, coordinatore della Lega di Jesi, abbiamo fatto il punto della situazione e chiesto la sua opinione.

Cosa ne pensa lei? Questo censimento può essere utile per il Paese? Per la nostra città , vista la presenza del campo nomadi in via Marx, sarebbe favorevole?

“Si, sono d’accordo per il censimento dei Rom nei campi nomadi anche per valutare determinati aspetti. In che condizione vivono i bambini? Vanno a scuola oppure sono costretti ad elemosinare?
In alcuni casi i figli vengono tolti agli italiani e dati in affido magari solo perchè giudicati troppo anziani. Nessun censimento particolare per i rom. I censimenti riguardano tutti i cittadini di uno stato. Però i rom devono avere documenti in ordine, codice fiscale, tessera sanitaria, la patente se guidano. Devono pagare per l’occupazione di suolo pubblico e le tasse relative agli immobili, se ne possiedono. Devono compilare il modello 730 e, più in generale, pagare tutte le tasse e le imposte, comprese quelle sui rifiuti solidi. Se commerciano devono disporre di regolare licenza. I loro figli devono frequentare regolarmente le scuole e, va da se, non devono essere obbligati a mendicare. Meno che mai a rubare”.

Nessun provvedimento speciale quindi secondo Ponzetti ma una  rigorosa anzi rigorosissima applicazione di tutte le leggi che tutti gli altri cittadini italiani sono tenuti rigorosamente ad osservare.

Quindi , secondo lei , non è una questione di razzismo?

“Così come un comune cittadino è sottoposto a continue verifiche fiscali, si faccia ogni tanto una verifica a carico di cittadini di etnia rom. Se, cosa molto probabile, sono in regola non hanno assolutamente nulla da temere. Nessuno si deve permettere di reprimere chi non viola alcuna legge, quale che sia la sua etnia. Legalità quindi, nessun razzismo ma  forse è proprio questo il problema.”

c.ade.