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Cronaca

JESI COMUNE “FUORI” DALLA FONDAZIONE CARISJ E IL SINDACO PARLA DEL CRACK BANCA MARCHE A REPORT

JESI, 31 marzo 2017 – Le vicende del crack di Banca Marche hanno tenuto campo, in queste ultime ore, nel palazzo di piazza Indipendenza.

Prima con la mozione votata dalla maggioranza – astenuto il Pd -, nel Consiglio comunale di ieri, 30 marzo, nella quale la Fondazione Carisj viene messa sulla griglia per aver “concorso con le proprie azioni a distruggere il patrimonio della Fondazione stessa e i patrimoni di tanti piccoli investitori che hanno perso i risparmi di una vita” senza che nessuno dei vertici si sia sentito in dovere, almeno morale, di dimettersi.

Conseguenza, verrà chiesto ai due rappresentati del Comune nell’organo di indirizzo della stessa Fondazione di uscirne perché non ci sono più i presupposti per rimanere.

Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Crisj

Sempre a proposito di Banca Marche, poi, il sindaco Massimo Bacci è stato intervistato, dalla nota trasmissione tv di Rai Tre Report, ed è lo stesso primo cittadino a renderlo noto nella sua pagina fb.

“Sono stato intervistato da Report, la trasmissione di Rai 3, sul disastro di Banca Marche – scrive – e sul ruolo delle Fondazioni Cassa di Risparmio che la controllavano. Hanno scelto di venire a Jesi ad ascoltare il sindaco perché, nel silenzio generale delle istituzioni pubbliche, il nostro è stato l’unico Comune che ha denunciato pubblicamente e documenti alla mano le gravi responsabilità di certi personaggi.

A domanda ho risposto: premesso che sono in corso indagini e che solo la magistratura potrà accertare eventuali responsabilità penali, ritengo che agli amministratori di Banca Marche e della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi possa essere imputata almeno incapacità, rispetto alla quale il dottor Bianconi ha fatto il bello ed il cattivo tempo, peraltro con evidenti negligenze di Banca d’Italia e Consob.

Ed è grave che la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi non abbia votato l’azione di responsabilità contro i vertici di Banca Marche (come fatto invece dalla Cassa di Macerata).

Ci troviamo senza più una Banca – assorbita dalla Ubi con la quale sosteneva l’economia del territorio – con migliaia di risparmiatori truffati, con centinaia di posti di lavoro a rischio, con affidamenti bancari che si contrarranno inevitabilmente.

Davvero una pessima vicenda!

Ecco perché anche ieri il Consiglio Comunale ha approvato una mozione nella quale si chiede ai maggiori rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi se non sentano la responsabilità morale di aver concorso, con le proprie azioni, a distruggere sia il patrimonio della Fondazione stessa (circa 100 milioni di euro) che i patrimoni di tanti piccoli investitori che hanno perso i risparmi di una vita, e se da parte di chi ha retto o avuto ruoli di responsabilità nella presidenza e nel consiglio di amministrazione non sia stato sentito il dovere di dare le dimissioni“.

(p.n.)

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