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Cronaca

JESI CRISI IDRICA, COLDIRETTI LANCIA L’ALLARME: “AGRICOLTURA IN GINOCCHIO”

JESI, 19 agosto 2017 – Il caldo, l’afa, la siccità non smettono di preoccupare la popolazione marchigiana; secondo uno studio di Coldiretti Marche nei primi dieci giorni di questo mese di agosto si sono registrati valori medi di 35,9°, ben 7,2 gradi in più rispetto alla media del periodo. E se il caldo cresce, non altrettanto fa la pioggia, in alcuni casi divenuta una chimera. Sempre stando agli studi di Coldiretti e sempre nello stesso periodo d’inizio agosto, le precipitazioni sono diminuite di bel il 78%, rendendo sempre più difficile il normale lavoro in campagna.

Nelle settimane scorse avevamo annunciato un forte calo nella raccolta dell’uva; riduzione che in alcuni casi potrebbe superare il 20%; altrettanto dicasi per tutti gli altri prodotti  della terra che stanno per essere raccolti. Calerà la raccolta delle olive e, di conseguenza, la produzione del nostro ottimo olio; diminuiranno le produzioni di foraggi, cereali e, in molti casi, anche la frutta. Tutto ciò non potrà che ricadere sul volume di reddito degli agricoltori, già penalizzati dall’arrivo di prodotti da Paesi del Mediterraneo e oltre, che oltre a incassare meno dai prodotti vegetali ridurranno gli introiti derivanti da latte, formaggio e bestiame.  Non solo meno incassi per gli operatori delle nostre campagne, ma anche più spese per l’irrigazione (dov’è possibile) dei campi e l’alimentazione degli animali.

“Di fronte alla tropicalizzazione del clima – scrive Coldiretti Marche – se si vuole continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi. Servono – continua la nota – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sul territorio, creando bacini aziendali e utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana”.

Investimenti in strutture, oculato utilizzo dell’acqua e scelta di coltivazioni che richiedono irrigazioni continue potrebbero contribuire alla ripresa economica del comparto e, al tempo stesso, ad una maggiore cura della natura.

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