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Cronaca

JESI D’ONOFRIO, ECCO IL RICORDO DI MISTER GIANLUCA FENUCCI: “A SEBASTIANO IL MIO PREMIO SKY!”

Gianluca Fenucci ha allenato la Jesina in diverse stagioni, prima nel 1999/2000 e poi, per tre campionati consecutivi, dal 2009 al 2011, anni caratterizzati dalla promozione in serie D e dalla conquista dei playoff. Fenucci, che è anche un collega giornalista e collabora con QDMNotizie, era particolarmente legato a Sebastiano D’Onofrio. Questo è il suo ricordo di Sebastiano, morto ieri (23 luglio) proprio nel giorno del suo settantaduesimo compleanno.

fenucci

Sebastiano D'Onofrio

Sebastiano D’Onofrio

JESI, 24 luglio 2016 – Quando Stefano Gasparetti mi ha chiamato ieri sera quasi non volevo crederci. “E’ morto Sebastiano D’Onofrio” mi ha detto al telefono Stefano, memore di quanto fossi legato a Sebastiano ed anche a suo figlio Marco. Sebastiano D’Onofrio lo conoscevo da anni ma l’ho apprezzato compiutamente quando ero allenatore della Jesina. Nelle due stupende stagioni che ci portarono prima ad essere promossi in serie D e poi ai playoff della quarta serie contro la corazzata Teramo, Sebastiano D’Onofrio fu il mio vicepresidente. Era un personaggio autentico, a tutto tondo. Un uomo di grande umanità e sensibilità, uno sportivo vero, un dirigente capace e competente come non sempre è facile trovare nelle società di calcio. Sapeva quando era l’ora del bastone e quando quella della carota. Non drammatizzava mai, anzi era un maestro nel rendere più digeribili le sconfitte e costruire sulle vittorie momenti entusiasmanti ma sempre pieni di nuove motivazioni senza mai sentirsi appagati. Con lui abbiamo condiviso la scalata alla serie D nella stagione 2009/2010. Era al mio fianco quando era il momento di fare gruppo e con i ragazzi della squadra aveva un rapporto eccezionale: tutti gli volevano bene e lo stimavano. Istituì, simpaticamente, il celebre “premio sky”, un riconoscimento in denaro più simbolico che reale, per premiare il calciatore che, a suo parere, era stato il migliore in campo nelle singole partite e fu un successone. Ricordo i siparietti con Rosario Niosi che sollecitava Sebastiano ad assegnargli costantemente il premio. Era uno spasso assistere ai loro finti battibecchi. D’Onofrio aveva capito la psicologia dei ragazzi e sapeva come prenderli, entrava nei loro cuori e nelle loro menti e loro davano tutto alla causa leoncella. Certo non per le poche decine di euro domenicali del “premio sky”! Furono due stagioni irripetibili e grande merito di quei campionati vincenti e fortunati fu sì del presidente Polita, del vice Aldo Cervigni (un altro grande uomo) e di un gruppo fantastico di splendidi ragazzi e bravi calciatori, ma fu anche di Sebastiano D’Onofrio che, spesso da dietro le quinte, sosteneva e coccolava quella grande squadra, che era anche la Jesina di un DS vero come Augusto Bonacci, del dottor Gabrio Filonzi, di Stefano Forconi, di Celeste Pirani e di tanti che davano il loro oscuro ma significativo contributo alla causa. Sebastiano lo ricordo con tenerezza e grande affetto e penso spesso ai suoi consigli e ai suoi suggerimenti. Che incredibile destino morire proprio il 23 luglio, lo stesso giorno in cui era nato: un personaggio anche in questo Sebastiano, mai anonimo, mai banale, sempre originale e vero! Ricordo con emozione quando mi raccontava – con orgoglio ma anche con quella sua umiltà e la grande umanità di cui era capace – di quando era partito giovanissimo da Giulianova con la sua valigia di cartone per diventare uomo e professionista a Jesi. E oggi, quando in scooter stavo andando a porgergli l’ultimo saluto alla camera ardente allestita nel centro multispecialistico che è stata la sua creatura ed il suo vanto, i ricordi hanno preso il sopravvento e le lacrime si sono mescolate alle gocce di pioggia che scendevano sul casco, sul mio volto e sulla città.
Gianluca Fenucci
(ex allenatore Jesina Calcio)

foto copertina di Stefano Binci

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