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Cronaca

JESI TUTTO EBBE INIZIO NEL 1844, ECCO LA STORIA DEL CREDITO IN VALLESINA

JESI, 9 giugno 2017 – Con la recente acquisizione da parte di UBI/banca della Nuova Banca Marche spa scompare un bel pezzo della storia economica di territori importanti come Macerata (cassa di risparmio di Macerata), Pesaro (cassa di risparmio di Pesaro), Jesi (cassa di risparmio di Jesi); tre istituzioni che sin dagli anni ’90 (Macerata e Pesaro) e dal 1995 (Jesi) si erano ritrovate in banca Marche spa.

La storia della cassa di risparmio di Jesi, soprattutto quella sociale e culturale, continua a vivere oggi attraverso la fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. E solo la recente ufficializzazione da parte di questa istituzione dell’archivio di quella che fu la “Cassa” nel rapporto economico con la popolazione, le aziende, gli artigiani, i commercianti colma in parte il vuoto che lascia l’ex istituto di credito.

Un istituto nato nel 1844, sia pure in mezzo a tante difficoltà, incomprensioni, antipatie, ma che subito ha dato l’esatta dimensione di quello che poteva rappresentare per il territorio. Anni difficili, ma importanti per l ‘economia della zona. Che sono diventati sempre più corposi quando la “Cassa” ha incominciato a gestire gli asili pubblici jesini, ad aiutare economicamente la casa di riposo, l’ospedale, ed altre organizzazioni. Che ha continuato questa attività anche durante il periodo fascista e durante la seconda guerra mondiale sostenendo i dopolavori, organizzando spettacoli per i militari di transito in città, facendo sempre beneficenza.

La cassa di risparmio di Jesi ha avuto un grande merito con il presidente avv. Cingolani investendo dopo la guerra milioni su milioni per aiutare le imprese a rimettersi in sesto e ripartire, gli artigiani, le famiglie; il comune a recuperare parte del territorio distrutto dalla guerra mettendo a disposizione dell’ente pubblico soldi a non finire per rifare le strade, ponti, scuole. Insomma l’istituzione creditizia ha acquisito nel tempo grandi meriti ed i suoi amministratori sono stati sempre all’altezza delle situazioni nell’affrontare le varie realtà cittadine.

Neppure i dipendenti sono stati dimenticati negli anni che vanno dal ’70 al ’90. Ed allora riconoscimenti agli impiegati con 25 anni di anzianità, e via via anche i più anziani venivano premiati. Per non parlare delle famose “befane” per i figli di dipendenti che ricevevano montagne di giocattoli, dolciumi quando era il sei di gennaio. E per non parlare delle iniziative nelle scuole al momento di celebrare la giornata del risparmio con distribuzione di centinaia di libretti al risparmio con un piccolo contributo ad ognuno.

Dagli anni ’30 la legge bancaria ha imposto che una istituzione creditizia locale non potesse sopravvivere disponendo di un solo sportello. Tutti i comuni della Vallesina e della Valmisa avevano invece una propria realtà territoriale economica per aiutare il commercio, l’imprenditoria, l’artigianato. A questo punto la Cassa incomincia l’acquisizione delle piccole banche territoriali; così Santa Maria Nuova, San Marcello, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Maiolati Spontini, Castelplanio, Mergo, Poggio San Marcello, Montecarotto nella Vallesina ed Ostra, Ostra, Vetere, Senigallia, Falconara Marittima, Corinaldo, ed altre ancora nella Valmisa confluiscono in cassa di Risparmio di Jesi creando così una istituzione creditizia di grande respiro territoriale e di grande possibilità per l’economia delle due vallate.

Poi l’arrivo della banca Marche spa e la fine dopo appena 12 anni. Noi non ci sentiamo di alzare il dito contro questo o quell’amministratore (sarà la giustizia  degli uomini a decidere) ma nei confronti di una sola istituzione pubblica come la banca d’Italia si, alziamo il dito. Cosa abbiano fatto per cinque anni consecutivi gli ispettori della banca d’Italia all’interno della direzione della banca non si capisce se poi è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della crisi, della crisi profonda irreversibile che ha portato alla misera fine. Cinque anni durante i quali sarebbero dovute saltare evidenti le problematiche per porvi rimedio.

(redazione)

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