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Cronaca

JESI ‘GIORNATA DEL CONSUMO DEL SUOLO’, LA COLDIRETTI LANCIA L’ALLARME

JESI, 6 dicembre 2017 – Se la “scomparsa” di terreni agricoli continua di questo passo i nostri figli dovranno vedersela con problemi che già comincino ad affiorare come “i cambiamenti climatici con precipitazioni sempre più intense e frequenti e vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire”, dice Coldiretti nella “Giornata del Consumo del suolo”.

Stando ad uno studio effettuato si è calcolato che dall’inizio del terzo millennio ad oggi in Italia sono scomparsi circa 45.000 ettari di terreni utilizzati dalla gente di campagna, impoverimento accentuato dal fatto che quelle aree oggi sono cementificate.

Non meno preoccupante la situazione nelle Marche dove “il fenomeno dell’erosione del suolo interessa il 7% della superficie territoriale, ma questa percentuale – precisa Coldiretti Marche – sale addirittura all’83% se si considerano gli impatti diretti e indiretti ad una distanza di 200 metri”.

Di fronte ad una situazione così drammatica Coldiretti invoca “un impegno da parte della amministrazioni a tutti i livelli per difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dell’abbandono nelle aree marginali, con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola, ma anche affrontando quei problemi annosi come i danni causati dagli animali selvatici che danneggiano le attività economiche”.

E non è tutto, la Coldiretti, infatti, continua ancora una volta a sollecitare “l’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da alcuni anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. Una esigenza – si legge nella nota – che si estende a livello comunitario dove la task force formata da: Acli, Coldiretti, Fai, Inu, Legambiente, Lipu, Slow food e WWF e altre 500 associazioni promotrici di ‘People4Soil’ ha lanciato un appello rivolto alla Commissione Europea che fa riferimento all’obiettivo delle Nazioni Unite di fermare il degrado di suolo a livello globale entro il 2030”.

Sedulio Brazzini

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