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Cronaca

JESI GLI ONAFIFETTI ALLA CORTE DELL’IMPERATORE, MA CHE SPETTACOLO…REGALE

Mario Sardella, Giovanni Filosa, accompagnati dal quarto elemento, la pianista Marta Tacconi

Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè e Mario Sardella, accompagnati dal quarto elemento, la pianista Marta Tacconi

Il 20 dicembre prossimo lo storico gruppo cabarettistico allieterà con “Il ritorno di Federico”, la serata-evento della Fondazione Federico II di Hohenstaufen Pieriorgio Memè,

Lo storico gruppo cabarettistico allieterà con “Il ritorno di Federico” la serata-evento della Fondazione Federico II di Hohenstaufen

JESI,  15 dicembre 2015 –  Gli Onafifetti e Federico II. Cosa penserebbe di loro il grande imperatore jesino? Li porterebbe a corte con sé, a dilettar le sue serate nel tavoliere pugliese, i caldi pomeriggi palermitani? O,  dopo averli ascoltati una sola volta, li inviterebbe ad arruolarsi nella sua guardia saracena? Oppure li proporrebbe in qualità di  cum avibus per la sua de arte venandi?

E, poi, che c’entrano loro con Lui? C’entrano, c’entrano… perché il 20 dicembre prossimo lo storico gruppo cabarettistico nostranodal 1968 sulla cresta dell’onda anomala – allieterà con la scenetta “Il ritorno di Federico”, la serata-evento della Fondazione Federico II di Hohenstaufen “Le orme del tempo – l’eredità di Federico”.

La serata – inizio alle 18.00 nella sede di palazzo Baldeschi-Balleani – presenta 5 tesi di laurea, imperniate sullo stupor mundi, ad opera di giovani laureati italiani e stranieri. E loro, i nostri Pieriorgio Memè, Mario Sardella, Giovanni Filosa, accompagnati dal quarto elemento, la pianista Marta Tacconi, proporranno con l’intelligente e musicante satira che li contraddistingue il (falso) ritorno in città del sovrano, dalla Sicilia, per rivedere la sua Betlemme dalla quale, però, se la darà subito a gambe – lui che, fortunato, lo può fare –  dopo aver visto come vanno le cose a Jesi e in Italia.

Questo il succo della performance ma, conoscendoli, c’è già da immaginare che se ne sentiranno delle belle. In questi giorni le prove continuano anche se a vederli non sembra proprio che facciano sul serio. Ma non c’è mai da fidarsi perché poi, al momento opportuno, sorridendo paciosi, ti asfaltano. Senza guardare in faccia a nessuno.

Nel frattempo «stiamo scrivendo anche un nuovo spettacolo – ci ha anticipato il Giovanni – che uscirà in primavera, in cui ci immaginiamo in una casa di riposo per artisti…». Ecco, questa mancava proprio. Che l’imperatore, bontà sua, li abbia in gloria…

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