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Cronaca

JESI QUESTA ALTALENA NON E’ PER TUTTI, L’AVVISO DEGLI ULTRAS JESI

L'altalena con il cartello posizionato dagli Ultras Jesi

L’altalena con il cartello posizionato dagli Ultras Jesi

JESI, 11 giugno 2016 – Ci hanno pensato loro, gli Ultras Jesi, a spiegare ancora una volta a cosa serve la nuova altalena, la seconda in città, posizionata nell’area giochi per disabili ai giardini pubblici di viale Cavallotti.

Dopo le polemiche degli ultimi giorni, con ragazzi, ragazzini, bambini, che ne usufruivano senza tenere in alcun conto che quello è un gioco fatto apposta per essere fruito da chi si serve di una carrozzina, il tifo organizzato dei leoncelli ha ulteriormente avvisato come ci si dovrebbe comportare con la stessa altalena.

Gli Ultras, lo ricordiamo, hanno contribuito grandemente all’opera di solidarietà del Dream Day di Selena Abatelli, opera che ha portato la nostra città a essere unica in Italia a poter offrire ben due aree giochi ai bimbi disabili.

E sono scesi in campo, in queste ore, per dare una mano, ancora, a preservare, nel giusto modo, l’altalena, con due avvisi posizionati ai lati della stessa a supporto di altrettanti cartelli che indicano chi la debba usare. D’altronde, come dicevano gli antichi padri, repetita iuvant.

Attenzione! Questa altalena è per ragazzini/e diversamente speciali, non ci possono salire tutti, sta ai genitori e al loro senso di civiltà rispettare questa regola e mantenere intatto questo immenso patrimonio della nostra città. Ultras Jesi”.

L'inaugurazione dell'area giochi con Selena Abatelli e il sindaco Massimo Bacci

L’inaugurazione dell’area giochi con Selena Abatelli e il sindaco Massimo Bacci

Più chiaro di così…

“Hanno pensato loro questa cosa, e li ho ringraziati, – ci dice Selena dall’Umbria dove è impegnata in uno dei suoi mille giri, domani sarà a Cupramontana al parco Colle Elisa per una manifestazione che vedrà protagonisti i nostri amici cani – per aver voluto sensibilizzare ulteriormente al corretto uso del gioco. E’ solo un problema di educazione che debbono trasmette i genitori. Lo avevamo fatto anche al parco del Vallato, ma quei cartelli, poi, li avevano strappati…”.

(p.n.)

 

 

 

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