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Cronaca

JESI LUCABONI (FORZA ITALIA) METTE NEL MIRINO LA SEDE DEL TNT: “LO STABILE ASUR DI VIA GUERRI AL NO PROFIT”

La vecchia sede Asur di via Guerri è attualmente utilizzata dal centro sociale Tnt

La vecchia sede Asur di via Guerri è attualmente utilizzata dal centro sociale Tnt

JESI, 2 ottobre 2015 – Duro attacco di Massimiliano Lucaboni, portavoce locale di Forza Italia, nei confronti dei responsabili della cosa pubblica: una struttura che poteva benissimo essere utilizzata dalla sanità regionale come sede dell’Area Vasta 2 continua ad essere utilizzata dall’associazione Tnt. Secondo Lucaboni quei locali sono stati “presi senza permessi e affitti da pagare dal gruppo Tnt che dopo aver distrutto il vecchio centro in via Agraria, grazie alla precedente Giunta Belcecchi si sono appropriati di quei locali all’indomani del crollo del soffitto della struttura di via Politi precedentemente occupata”. Aggiunge Lucaboni: “Se Spacca non avesse voluto regalare milioni agli amici degli amici dell’Area Vasta avrebbe potuto utilizzare questa struttura che sicuramente è migliore di quella in affitto a Fabriano”.

Lucaboni (FI) chiede di destinare la struttura al no profit

Lucaboni (FI) chiede di destinare la struttura al no profit per la disabilità

Al di là della polemica con l’ex Governatore della Regione, Lucaboni torna ad interessarsi della struttura jesina che “oggi abusata dai centri sociali” dovrebbe “tornare in mano pubblica. Non si capisce perché la collettività debba pagare luce, acqua, riscaldamento in questa struttura a persone e gruppi che non pagano affitti di nessun genere”, scrive il referente di Forza Italia che aggiunge: “Comprendo la tolleranza dei compagni di sinistra, ma perché questa Amministrazione non si fa carico di cacciarli?”. Già, perché nessuno si è adoperato per regolarizzare il rapporto con questa associazione/movimento e con quanti occupano spazi pubblici? Non si chiede al “pubblico” di pretendere affitti in linea con le indicazioni di mercato, ma di richiedere agli occupanti di stabili comunali un giusto rimborso per le spese di manutenzione ordinaria e le utenze. “Perché non concedere questi locali ad Associazioni no profit che si occupano di disabili, di assistenza sociale, di aiuto a chi non ha casa o altro? Perché concedere questi locali a chi non si sa bene che uso ne faccia e tanto meno per quale scopo?” si chiede ancora Lucaboni che a conclusione del suo comunicato stampa si augura “che l’Amministrazione (comunale ndr) prenda provvedimenti immediati ed eviti che una proprietà pubblica diventi uso e consumo di personaggi che li occupano ad uso privato sconosciuto a spese della collettività”.
Chissà se gli amministratori cittadini, dopo l’ennesima denuncia del fatto, questa volta prenderanno iniziative finalizzate a fare giustizia su una controversia che, come scritto da Lucaboni, si protrae ormai da oltre trent’anni, da quando, cioè il movimento occupò la scuola di via dell’Agraria.
(Sedulio Brazzini)

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