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Cronaca

JESI “MASCHIAMONTE”, IL SOGNO DEL CENTRO DIURNO PER DISABILI ORA È REALTÀ

Il progetto "Maschiamonte" nasce dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati

Il progetto “Maschiamonte” nasce dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati

JESI, 8 ottobre 2015 – Dopo anni di sogni e di progetti, quasi sempre ostacolati da questioni economiche, finalmente la comunità cittadina ha realizzato una adeguata struttura idonea ad ospitare soggetti affetti da disabilità intellettiva. Sabato prossimo, 10 ottobre, alle ore 11,00, l’inaugurazione ufficiale del nuovo Centro Socio Educativo MotorioMaschiamonte”, alla presenza della autorità cittadine, dei responsabili dell’Anffas e da una larga rappresentanza di soggetti che in un modo o nell’altro hanno contribuito alla realizzazione del centro diurno di via Aldo Moro.
Erano in tanti, questa mattina (8 ottobre) , coloro che hanno partecipato alla conferenza stampa convocata dall’assessore ai servizi sociali, Marisa Campanelli, e dal collega dei lavori pubblici, Mario Bucci; oltre ai due amministratori c’erano i rappresentanti del Rotary cittadino guidati dal Presidente, Andrea Branella, il presidente dell’Anffas, Antonio Massacci, Cristina Pesaresi dell’Asp 9, il dott. Picchietti, Paolo Crognaletti e Giorgio Galeazzi, sempre del Rotary. Aprendo i lavori la Campanelli ha ripercorso i tempi ed i progetti susseguitisi negli anni, tutti finalizzati a realizzare questo centro diurno dove ospitare e assistere 8 jesini rientranti nelle caratteristiche previste; ha raccontato di quando il Comune propose la localizzazione del centro presso l’ex palazzina del CRT di via del Verziere, opzione respinta dalla stesse famiglie dei diversamente abili perché troppo decentrata. Ha raccontato dei primitivo stanziamento inutilizzato per il progetto e dunque in gran parte destinato ad altri lavori; in sostanza un cammino

Il Centro Socio Educativo Motorio “Maschiamonte”

Il Centro Socio Educativo Motorio “Maschiamonte”

lungo qualche lustro che si è interrotto un paio di anni or sono quando si individuò un’area di via Aldo Moro dove costruire ex novo la struttura. I lavori furono appaltati nel 2014 ed ora sono quasi pronti (mancano solo piccoli ritocchi) per essere inaugurati. La stessa Campanelli ha dato merito al Rotary per l’impegno economico del quale si è fatto carico; in buona sostanza il Club jesino ha fornito tutti i mobili presenti nella struttura. Anche i socie dell’Anffas (l’associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva) hanno fatto la loro parte finanziando l’impianto elettrico.
Branella (Rotary), nel sottolineare come il club jesino sia il più numeroso della regione, ha ribadito “l’attenzione ai bisogni primari della cittadinanza jesina e del suo territorio”, affermazione sottolineata da Cristina Pesaresi che ha comunicato l’ampliamento da 14 a 18 la disponibilità di posti nella nuova struttura. Sempre Branella ha ribadito la disponibilità del Rotary a prendere “in considerazione ogni richiesta di collaborazione con l’Amministrazione Comunale, sia per il recupero dei beni monumentali, sia, principalmente oggi, per il supporto ad iniziative rivolte verso le persone e famiglie in difficoltà, con corsi di assistenza familiare, aiuti economici e di beni di prima necessità”; in altre parole il Rotary “sarà sempre pronto a recepire ogni iniziativa rivolta comunque al bene complessivo della cittadinanza”.
Interessante l’intervento dell’assessore Bucci che dopo aver raccontato le vicissitudini del progetto (specialmente per quanto riguarda il reperimento dei fondi necessari) ha messo in evidenza la regolarità dei termini contrattuali per la realizzazione del “Maschiamonte”. Ma la notizia più interessante ha riguardato un “sogno”, quello di realizzare in città un centro di accoglienza per malati di Alzheimer. “Il progetto – ha detto in sostanza Bucci – è stato già inserito nel programma economico dell’Amministrazione, l’area dove realizzarlo è stata individuate (ma si è guardato bene dall’indicarla ndr); cerchiamo finanziamenti che – ha precisato – non sono enormi, solo poche centinaia di migliaia di euro”. Sarà un sogno, come abbiamo scritto, oppure una bella realtà per Jesi e per le tante famiglie che hanno a che fare con soggetti malati di questa patologia per ora incurabile? Staremo a vedere. Per ora accontentiamoci di questo centro diurno per soggetti diversamente abili.
(Sedulio Brazzini)

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