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Cronaca

JESI SOLTANTO I PARLAMENTARI LODOLINI E CARRESCIA SI PRESENTANO ALLA COMMISSIONE DI STUDIO SU BANCA MARCHE

Emanuele Lodolini, parlamentare del Partito democratico

Emanuele Lodolini, parlamentare del Pd

Piergiorgio Carrescia, parlamentare del Pd

Piergiorgio Carrescia, parlamentare del Pd

JESI, 6 febbraio 2016Piergiorgio Carrescia ed Emanuele Lodolini (che se ne è andato prima della fine, per precedenti impegni), entrambi del Pd, sono gli unici parlamentari che si sono presentati nell’aula del Consiglio comunale di fronte alla Commissione consiliare di studio su Banca Marche.

Che non sarebbero venuti in molti lo si poteva immaginare ma che fossero soltanto in due della nutrita  pattuglia marchigiana, è un risultato deludente visto anche che si parlava di una situazione che dovrebbe stare a cuore soprattutto a chi rappresenta le Marche in sede parlamentare, chi la rappresenta là dove, in sede politica, si prendono decisioni importanti.

Un plauso, dunque, a Lodolini e Carrescia per esserci stati. Che poi le cose dette, più o meno, siano sempre quelle è un altro discorso.

All’invito della Commissione, dunque, non hanno risposto, chi per un motivo chi per un altro con o senza giustificazione, Simone Baldelli (Forza Italia),Silvana Amati (Pd), Serenella Fuksia (Gruppo misto, ex 5 stelle), Paolo Petrini (Pd), Alessia Morani (Pd), Valentina Vezzali (Scelta civica), Beatrice Brignone (ex Pd, Misto Alternativa libera-possibile), Donatella Agostinelli (5 stelle),

Presenti, invece, la consigliera regionale pentastellata Romina Pegolesi e il presidente degli azionisti privati, Bruno Stronati che ha fatto sentire la sua voce anche in modo perentorio e senza tanti giri di parole accusando la politica di aver portato la vecchia Bm in questa situazione e ribadendo che «noi i nostri soldi li rivogliamo indietro tutti, senza elemosine ma con pieno diritto, anche perché il casino non lo abbiamo fatto noi. I parlamentari marchigiani ci devono aiutare portando le nostre richieste in Parlamento».

L’on. Emanuele Lodolini, dopo un excursus che ha portato all’attuale situazione e aver preso l’impegno di girare gli atti della Commissione finanze a questa Commissione, ha ribadito che «la situazione della vecchia Bm nasce da cattive pratiche che avevano preso il sopravvento. E, non sono io a dirlo, ci siamo ritrovati con uno dei peggiori disastri bancari della storia. Se negligenze ci sono state o storture nella vigilanza debbono venire a galla, dai controlli fatti da Bankitalia alle Fondazioni. Il criterio deve essere “chi sbaglia paga” ma non dobbiamo indulgere in una caccia alle streghe. Il decreto 183, comunque, ha permesso di salvare risparmi e posti di lavoro. Non si potevano salvare azionisti e obbligazionisti, detentori di capitale a rischio».

«Era l’unica cosa da fare – ha ribadito l’on. Piergiorgio Carrescia – per evitare situazioni che sarebbero state ancora più devastanti. C’è, comunque, il nostro impegno per chi ha perso i propri risparmi perché abbia soddisfazione. Il Governo ha condiviso un odg che va proprio in questo senso sia per obbligazionisti che per gli azionisti privati».

Slitta intanto, l’audizione con l’ad delle nuove banche, Luciano Goffi, che era in calendario per lunedì prossimo,  8 febbraio.  Nella stessa situazione anche quella prevista per il 18 con i componenti dell’ultimo Cda di Banca Marche. Non si hanno certezze.

(p.n.)

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