Segui QdM Notizie

Eventi

JESI TEATRO PERGOLESI: IL COLORE DEL SOLE, PRIMA ASSOLUTA DELL’OPERA DI CARAVAGGIO

JESI, 7 settembre 2017 – C’è grande attesa in città e non solo, per la prima esecuzione assoluta dell’opera “Il colore del sole” che ripropone in musica il diario di Caravaggio; l’evento è in programma per domani sera, venerdì 8 settembre, alle ore 21 al teatro Pergolesi.

L’opera è compresa nel cartellone del XVII Festival Pergolesi Spontini e rappresenta una importante novità perché il libretto è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, la musica è di Lucio Gregoretti, la direzione di Gabriele Bonolis, la eregia, le scene e la drammaturgia video di Cristian Taraborrelli.

L’evento musicale è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del regista, di Massimo Odierna, che vestirà i panni di Caravaggio, Vincenzo De Vivi, direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, del compositore, del Direttore d’orchestra, di Fabio Massimo Iaquone, creatore del video, e di Graziosi.

Come detto in apertura, l’opera si ispira al diario di Caravaggio che Camilleri asserisce di avere avuto tra le mani in circostanze misteriose e dal quale ha tratto alcune, preziose pagine. “Nell’opera – è stato detto in conferenza stampa – si ricostruisce uno dei periodi più oscuri e burrascosi della vita di Caravaggio, quello da lui trascorso tra Napoli, Malta e la Sicilia tra il 1606 ed il 1608. Sul pittore, inseguito si dalle guardie del Papa e dell’Ordine di Malta, pende infatti una condanna alla decapitazione per l’omicidio di Ranuccio Tommasoni, avvenuto a causa di una discussione sorta durante una partita al gioco della pallacorda. L’artista è un uomo in fuga, perseguitato da mille ossessioni (tra le quali il sogno ricorrente di un cane feroce che tenta di assalirlo) e condizionato da una sorta di fotofobia, probabilmente di natura psicopatica, che lo costringe a vedere il sole nero e a vivere le sue giornate come in una eclisse di sole permanente”.

Al di la della vicenda, quello che caratterizza quest’opera moderna è l’organico composto da un attore e da “un doppio coro di voci soliste che amplifica e sottolinea l’umanità tormentata di Caravaggio. Le voci – precisa Gregoretti – sono usate alternativamente come soliste, come evocative di personaggi autentici o simbolici, tutte voci interiori di Caravaggio, ovvero come coro, utilizzato principalmente in modo onomatopeico, come un’estensione degli strumenti che a volte sviluppa brevi frammenti di testo in forma madrigalistica, ma non ha quasi mai funzione narrativa vera e propria. Il coro serve soprattutto a stabilire la cifra sonora tipica della musica polifonica rinascimentale e barocca. Pur trattandosi di musica interamente nuova, la scrittura musicale del coro farà comunque a volte riferimento a moduli antichi, richamando qua e là, in maniera straniata, la musica dell’epoca, come il testo ne evoca il linguaggio verbale”.

Un ultima nota riguarda l’antefatto dell’opera “che prende il via da una videointervista di Ugo Gregoretti ad Andrea Camilleri, realizzata da Gianlorenzo Gregoretti, nella quale lo scrittore siciliano narra la genesi del suo libro “Il colore del sole” e le circostanze misteriose in cui sostiene di essere venuto a contatto con il diario autografo di Michelangelo Merisi da Caravaggio”.

(s.b.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News