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Cronaca

LA LETTERA “IL SERVIZIO DEL TG1 SULLA DISCARICA DI MOIE: UN AVVERTIMENTO POLITICO?”

La numerosa partecipazione all'assemblea indetta dalla Provincia sull'ampliamento della discarica

La numerosa partecipazione alla recente assemblea indetta dalla Provincia sull’ampliamento della discarica

Esperti cinesi in visita al sito della Cornacchia

Esperti cinesi in visita al sito della Cornacchia

MAIOLATI, 16 ottobre 2015 – Non sarà sfuggito a molti cittadini il servizio sulle “virtu’ ambientali” della nostra discarica, legittimate dall’Università Politecnica delle Marche e da Legambiente Marche. Un servizio andato addirittura sul TG1 del Venerdì 9 Ottobre alle 20,00, in prima serata e quindi il più seguito della prima rete RAI.
Eravamo a conoscenza di questo servizio e ci era stato parlato di un passaggio sull’argomento, nell’ ambito di un Forum nazionale sull’ ambiente. Fin qui nulla di eccezionale; immaginavamo una cosa a supporto di un evento nazionale di ben più rilevante importanza.
Abbiamo visto il servizio una prima volta, l’abbiamo rivisto altre volte e siamo rimasti perplessi ed anche increduli. Non ci hanno sorpreso le argomentazioni, tutte già arcinote, perché già ampiamente veicolate attraverso la stampa locale, ma le modalità. Il servizio è stato inserito nel TG “a freddo”; è sembrato quasi un corpo estraneo all’interno di notizie di tutt’ altra natura ed importanza.
Il Forum nazionale sull’ambiente è stato quasi ignorato. Alcune domande quindi sorgono spontanee: perché si scomoda un canale di informazione nazionale per un argomento di carattere prettamente territoriale? Perché un’Istituzione formativa pubblica e indipendente, si presta ad accreditare un’attività notoriamente classificata come pericolosa; perché un’associazione ambientalista, conosciuta come rigorosa ed attenta anche al contesto in cui le attività imprenditoriali si sviluppano, si spende in modo così marcato in favore di un impianto inserito in contesto territoriale fortemente antropizzato; perché questa esaltazione mediatica delle attività che fanno riferimento alla gestione del passato, si verifica nel momento in cui si sta tentando di prolungare l’ attività di smaltimento per interramento per almeno altri 15 anni ancora?
È forte il sospetto che si cerchi di amplificare alcuni aspetti particolari dell’oggi per ottenere un “lasciapassare” alla prosecuzione dell’ attività, sminuendo gli effetti ambientali sommativi negativi sul territorio e soprattutto sulla salute delle popolazione residenti?
È questo secondo noi il punto! La riflessione che in questi mesi è stata proposta ai cittadini ed agli organismi istituzionali preposti al rilascio dell’ autorizzazione, da noi e dagli altri soggetti, impegnati nel contrastare l’ampliamento dell’ impianto, sta facendo breccia, non solo fra i cittadini ma anche fra gli Amministratori degli altri comuni (prevalentemente espressione del PD) e anche la Provincia sta chiedendo ulteriori approfondimenti.
I beneficiari, a vario titolo, del lucroso business, fiutato il pericolo, si sono decisi ad agire con un’ iniziativa eclatante come questa. Non sfugge agli osservatori attenti che, non si va sul TG1 in prima serata perché qualche giornalista solerte si è preso a cuore l’argomento. La prima rete della RAI, in tutti contesti dei governi di vari orientamenti politici è per antonomasia la voce più vicina agli indirizzi del Governo in carica. Questo “innocente servizio” quindi, in realtà appare più un avvertimento politico che un’iniziativa di pura informazione.
Guardate, si dice: voi Sindaci che cominciate ad essere perplessi, voi Amministratori provinciali che volete approfondire, siete liberi di farlo, ma sappiate che quanti propongono l’ampliamento nei termini previsti, ha la legittimazione politica ai massimi livelli, Roma e quindi Ancona.
È fantapolitica? Forse, ma se il detto “ A pensar male si fa peccato ma molte volte ci si azzecca” è così conosciuto, qualcosa vorrà pur significare! Saranno i fatti a dimostrare chi avrà ragione, noi intanto, agli Amministratori di Maiolati ribadiamo un consiglio! Lasciate perdere le sparate mediatiche e le raccomandazioni politiche regionali e nazionali. Non funziona più così!
Dovete scendere dalla vostra torre d’avorio, fatta di supponenza politica e autoreferenzialità amministrativa e attraverso un serrato confronto con tutte le componenti del territorio dovete recuperare un ampio consenso sull’ evoluzione di questa attività. Lo smaltimento dei rifiuti per interramento in Vallesina non può andare avanti con un consenso ridotto ad una parte del PD, a qualche esponente della sinistra radicale ed a quanti vi ricavano direttamente vantaggi economici!
Non ci sono Autorizzazioni che tengono, o si recupera un consenso politico, istituzionale e sociale ampio o non ci sarà futuro per questa attività. Bisogna avere la responsabilità di accantonare il progetto di ampliamento in fase di autorizzazione, sedersi attorno ad un tavolo e decidere “insieme” se e quanto deve durare ancora l’ attività di smaltimento per interramento.
Deciso questo, si definisce la misura di un eventuale ampliamento, qualora necessario, i vincoli normativi che sottraggano alle future maggioranze politiche nei consigli comunali dei comuni interessati, la minima possibilità di rimettere in discussione la fine della fase di smaltimento oggi concordata, una nuova governance della SO.GE.NUS e del C.I.S., di alto profilo Istituzionale, che dovranno gestire questa fase con una funzione di garanzia.
Se ci sarà l’umiltà politica ed Istituzionale di mettersi al servizio di questo progetto di governo del territorio, che ponga fine a questo scontro fra sordi, ci sarà la possibilità di rilanciare l’attività istituzionale su importanti progetti di sviluppo territoriale, attualmente in fase di stallo.
Crediamo che un impegno dei rappresentanti Istituzionali dell’Unione dei Comuni in questo senso sia necessario e fortemente auspicato.
(Aldo Cursi, capogruppo Innovazione e Responsabilità)

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