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LETTERE & OPINIONI PD: SI TORNA A PARLARE DI URBANISTICA E DI AREA EX FINTECNA

CHIARAVALLE, 20 aprile 2018 – Si torna a parlare in città di urbanistica e di area ex-Fintecna.

La cosa è comprensibile, visto che ci troviamo ormai in campagna elettorale.

In particolare, sono ben evidenti a tutti i motivi che spingono in questi giorni l’esponente di LeU Paolo Cecchetti a pubblicare una lettera aperta degna della peggior disinformazione, nella quale con farneticazioni inverosimili accusa persone rispettabilissime e oneste come Daniela Montali e Antonio Moscatelli di essere favoreggiatori della speculazione edilizia.

Citiamo testualmente: “aver creato le condizioni per la vendita ad un privato di un’area di importante interesse storico-architettonico e culturale e che questa potesse essere oggetto di speculazione edilizia”.

Si capisce bene: Paolo Cecchetti li considera avversari politici, nonostante militino nello stesso movimento politico che comprende anche il Sindaco Costantini, e si presta dunque a quella macchina del fango costruita su allusioni, ipotesi, insinuazioni e intimidazioni che abbiamo visto operare in questi anni contro tutti coloro abbiano osato porre obiezioni o riflessioni critiche al Sindaco Costantini. Forse avrebbero prima dovuto espellerli da MDP, altrimenti non si capisce come si fa a stare nello stesso partito, gomito a gomito con favoreggiatori della speculazione edilizia!

Per confutare questa accusa diffamante si ricorda che nella consiliatura 2003/2008 la giunta Montali bocciò ben 2 proposte di edificazione edilizia per usi commerciali e residenziali presentate dalla Società Fintecna, allora proprietaria dell’area in questione. In altre parole, durante le amministrazioni Montali non è stato approvato alcun progetto, né residenziale né commerciale, che riguardasse l’area.

Purtuttavia, quello che risulta più sorprendente è l’accanimento e la maldicenza con la quale si getta discredito nei confronti di un ente morale come la Parrocchia di Chiaravalle. Se, infatti, il piano di recupero del centro storico approvato in consiglio può aver agevolato una possibile speculazione edilizia, questa dovrebbe esser stata avviata in favore proprio della Parrocchia, che si è vista assegnato l’utilizzo per 99 anni di parte delle pertinenze abbaziali.

La vicenda è nota: il cuore della contestazione che Paolo Cecchetti e altri (tra i quali il suo amico Ennio Mencarelli) muovono nei confronti degli amministratori è la legittimità “dell’atto pubblico di permuta Chiostro restaurato / Orto del prete” (citiamo da Cecchetti).

Cecchetti – guarda caso! – dimentica anche che la stessa Soprintendenza, con propria nota agli atti del Comune, espresse parere favorevole alla permuta in considerazione dell’attività pubblica svolta dalla Parrocchia.

Ora, dal punto di vista di Cecchetti e Mencarelli, questa permuta sarebbe stata funzionale a permettere la costruzione di una grande struttura commerciale: essi mettono così in relazione la permuta con la presentazione di un progetto di centro commerciale presentata da Servizi s.r.l. nell’Aprile del 2013 (quando il Comune si trovava sotto la gestione provvisoria del Commissario Prefettizio). Notare bene! Aprile 2013, ovvero ben tre anni dopo la permuta Chiostro / Orto del Prete… che senso ha collegare questi due fatti?

Ad ogni modo, rispetto a questo progetto di Servizi s.r.l. fu espressa in ogni sede la totale contrarietà da parte di tutti gli esponenti del Partito Democratico di Chiaravalle, da parte del Sindaco Costantini e dell’amministrazione tutta, ma non da parte di Paolo Cecchetti (che oggi si erge paradossalmente a censore delle altrui intenzioni) e Claudio Maderloni.

Cecchetti, in particolare, come lui stesso ammette, ne parlò in una riunione congiunta PD – SEL – Giunta e consiglieri comunali CBC richiesta dal PD e svoltasi presso la sede PD nel Dicembre 2013, dove dichiarò la sua “disponibilità condizionata” (citiamo ancora dal suo articolo) alla costruzione del centro commerciale, subordinata alla realizzazione di alcune modifiche che di seguito espone.

Da notare che quelle condizioni da lui indicate (vedi i vari punti elencati nel suo articolo) erano già norme cogenti presenti nella delibera consiliare n.49 del 30.07.2010 “Approvazione linee di indirizzo per il nuovo Piano particolareggiato di recupero del Centro Storico”, approvata da 16 consiglieri con la sola astensione di n. 3 consiglieri poi accolte integralmente nell’atto di approvazione della scheda tecnica del Piano Particolareggiato del Centro Storico Area Fintecna in cui si prevede oltretutto anche la cessione gratuita al Comune dei locali Ex-Cral e la realizzazione di una sala cinematografica per almeno 100 posti.

I suggerimenti e le condizioni pretese da Cecchetti risulterebbero quindi addirittura inferiori a quelle già poste dal consiglio comunale, e dunque futili giustificazioni per sostenere l’accoglimento del progetto della Società interessata alla edificazione del supermercato.

Si sottolinea per la necessaria chiarezza d’informazione che il progetto presentato dalla Servizi S.r.l. fu bocciato dagli Uffici comunali competenti in quanto non conforme alle norme previste dalla scheda tecnica sopra citata, a prescindere dai vincoli poi imposti sull’area dalla stessa Soprintendenza.

Chiarito ciò, va notato che, se tentativo di speculazione edilizia vi fu, essa ebbe necessariamente vari protagonisti: i primi, sarebbero in questa delirante ricostruzione ipotetica gli amministratori comunali, che avrebbero posto le condizioni normative affinché la speculazione potesse aver luogo; i secondi, sarebbero i soci della Servizi s.r.l., interessati alla costruzione del centro commerciale; i terzi, infine, i dirigenti della Parrocchia di Chiaravalle, che si sarebbero prestati allo scambio per permettere la realizzazione della struttura.

Ma davvero noi possiamo considerare la Parrocchia come un ente che agevola una speculazione edilizia, che cura interessi illeciti, che lucra sulla pelle dei cittadini e del verde? La Parrocchia…. un ente morale protagonista della gran parte delle azioni di aiuto verso i soggetti più fragili, verso le povertà, le solitudini.

Che si attacchino esponenti politici che si reputano “avversari” come fa Cecchetti è ingiusto, sbagliato, ma forse comprensibile nell’ottica di una dinamica di demonizzazione politica a fini elettorali…. Ma coinvolgere così la Parrocchia è folle e irresponsabile, ma soprattutto incomprensibile e inverosimile!

Ricordiamo infine che è proprio grazie alla permuta per 99 anni di alcuni spazi del Chiostro – che l’amministrazione finalizzò con la Parrocchia a firma del Notaio Montali (novembre 2012) – che il recupero di tali spazi fu avviato. Spazi che torneranno ad essere utilizzati per la collettività restaurati ed agibili. Ancor più degno di nota è che grazie agli scavi effettuati dalla Parrocchia per realizzare gli impianti per tale ristrutturazione furono scoperti dagli incaricati della Parrocchia stessi i reperti archeologici all’interno del Chiostro abbaziale. Dunque, tale Convenzione ha portato alla Cittadinanza solo benefici e non ultimo la possibilità di utilizzare per 99 anni l’area retrostante il Chiostro che dà su Viale Della Vittoria e che urbanisticamente è ed è sempre stato indicato come area a verde pubblico attrezzato, dunque non coerente con la possibilità di realizzarci una strada a meno di realizzare una variante urbanistica ad hoc.

Però, nonostante la Parrocchia abbia dunque contribuito al bene della collettività in tutte le sue azioni correlati alla convenzione, c’è chi ha ideologicamente cercato in ogni modo di bloccare tale convenzione, considerandola un favore unilaterale svolto nei confronti della stessa.

Ci chiediamo dunque se non sia palesemente un mondo capovolto questo in cui chi ha dato la disponibilità condizionata ad un centro commerciale indica chi aveva invece negato il consenso come speculatori edilizi e chi ha ostacolato in ogni modo la realizzazione di una permuta di aree vanti come proprio successo ogni beneficio che da tale permuta sia scaturito?!?

 

PD di Chiaravalle

 

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