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Jesi

LETTERE&OPINIONI “CENTRI SOCIALI ABUSIVI E NOI PAGHIAMO ACQUA E LUCE”

JESI, 18 novembre 2017 – Seguivo in tv, quella vicenda vergognosa che riguardava l’ormai nota nonna Peppina, vicenda a cui parrebbe che il governo abbia messo una toppa modificando alcune regole sul piano paesaggistico, ma seguendo quel caso mi è venuto subito in mente una situazione locale che da anni si protrae senza avere alcuna soluzione.

Pensavo insomma a come alle volte lo Stato possa accanirsi su una povera signora anziana e dimenticarsi completamente di alloggi pubblici occupati senza autorizzazione alcuna da gruppi di giovani che usano e abusano di quei locali, tra l’altro, a spese di noi concittadini. Parlo, a Jesi, del famoso centro TNT, centro sociale che non da oggi occupa uno stabile dell’Asur in via Gallodoro, stabile dove l’amministrazione comunale paga regolarmente gas, luce e acqua. Costi ovviamente a carico della comunità tutta come quelli praticamente pagati per il campo rom.

Ricordo, non in questa recente campagna elettorale ma nella penultima quella di 5 anni fa che vide per la prima volta vincitore in città il Sindaco Bacci e la sua coalizione di liste civiche. In quella campagna elettorale io correvo come semplice candidato consigliere comunale nella lista dell’allora PDL e ricordo che seppur avversari su una cosa la pensavamo allo stesso modo, restituire alla città quella struttura perché si riteneva quell’occupazione, giustamente, un abuso e che magari tale struttura fosse data ad associazioni più meritevoli e meno caciarone.

Sono passati dicevo 5 anni Bacci ha amministrato la nostra città continua ad amministrare eppure quei  “ragazzi” qualcuno comincia pure a passare gli anta, eppure dicevo questi giovani continuano indisturbati ad occupare uno stabile della Asur quando si sono spesi milioni di euro per portare l’area vasta a Fabriano quando a Jesi tra vecchio Murri e questi locali di spazio ne avremmo avuto a josa. Ma questa è un’altra storia.

Comunque la domanda rimane; perché nessun intervento? Perché lasciare quei locali a titolo gratuito ad un  gruppo di persone che al di là di qualche festa e concerto altro non organizzano? Perché insomma io cittadino devo pagare la loro luce acqua e gas? Mi piacerebbe avere una risposta sulla questione, e mi piacerebbe pure sapere perché lo Stato caccia di casa una novantenne debole e fragile e si cala le braghe quando si tratta di ristabilire i parametri di legalità di fronte a detti elementi.

Massimiliano LucaboniForza Italia Jesi

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