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LETTERE&OPINIONI VICENDA ATA: JESI IN COMUNE PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO RIFIUTI

JESI, 21 agosto 2017 – La vicenda ATA, legata alla gestione provinciale dei rifiuti, ha un rilievo politico importante, dato il territorio coinvolto, le ingenti risorse pubbliche impiegate e, soprattutto, data la materia trattata.

Jesi in Comune è, senza dubbio alcuno, perchè la gestione di servizi così rilevanti e strategici per la vita e la salute dei cittadini, rimanga affidata al pubblico e mai privatizzata. Quindi siamo favorevoli ad oggi, date le normative vigenti, all’affidamento in house del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto rifiuti.

Detto questo però, la questione appare un po’ più complessa da un punto di vista procedurale. In particolare, riteniamo che sarebbe stato opportuno, prima di procedere all’affidamento, che vi fosse stato un Piano d’ambito Provinciale che definisse il fabbisogno complessivo dei servizi dell’area di pertinenza, nonché specifiche soluzioni tecnico-gestionali e finanziarie connesse. Viceversa, invece, si rischia di sovvertire il rapporto tra lo strumento di programmazione ed il modello di gestione, con la illogica conseguenza di appiattire il primo sul secondo e di rendere quasi inutile il PEF (piano economico finanziario) allegato alla proposta che dovrà, successivamente, adeguarsi al futuro Piano.

La gestione pubblica, per noi essenziale, deve però necessariamente farsi carico della valutazione della efficienza, efficacia ed economicità della scelta. E questo sia da un punto di vista strettamente politico dell’agire amministrativo, a tutela degli interessi dei cittadini e delle cittadine, cercando di esercitare al meglio anche il c.d. controllo analogo, che da un punto di vista giuridico. Infatti, la normativa vigente impone all’ente pubblico un onere di motivazione rafforzato ed analitico laddove opti per una gestione in house e, date le circostanze, appare difficile ipotizzare che l’ATA sia in grado, in assenza di un PdA appunto, di spiegare le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta, anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria e, di scongiurare, quindi, possibili ricorsi giudiziari. Avremmo dunque preferito maggior cautela, proprio al fine di poter addivenire ad una gestione pubblica, messa al riparo da tutte le incertezze suddette.

Jesi in Comune

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