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Cronaca

MONSANO SALUMIFICIO MONSANO, INDIVIDUATO IL BATTERIO “LISTERIA”: SOSPESA L’ATTIVITÀ PRODUTTIVA

Coppa-di-Testa-900x900MONSANO, 6 febbraio 2016 – La “coppa di testa”, salume di carne suina,  riferita al lotto 51209 con scadenza 9/1/2016 prodotta dal Salumificio Monsano Srl è risultata contaminata.

La causa, il batterio della Listeria monocytogenes, molto diffuso nell’ambiente e proprio per questo in grado di mettere a rischio anche gli altri prodotti presenti nello stabilimento di lavorazione. Tutte le linee di produzione sono state bloccate sin dal 2 febbraio così come la commercializzazione.

La stessa azienda ha avvisato con nota al riguardo i consumatori di non usare i lotti 60111 scadenza 11/02/201660112 scadenza 12/02/2016; 60118 scadenza 18/02/2016; 60126 scadenza 26/02/2016. Il prodotto è stato ritirato dalla vendita e, comunque, può essere riportato là dove è stato acquistato per il rimborso o il cambio.

L’avviso  è stato emesso ieri (5 febbraio) dal Ministero della Salute nel suo sito istituzionale e spiega che  «in relazione a casi di listeriosi umana avvenuti nelle regioni Marche e Umbria, causati dallo stesso ceppo di Listeria monocytogenes riscontrata su un successivo campione di alimento sospetto, si avvisano i consumatori che il prodotto denominato “coppa di testa” lotto nr 51209 con scadenza 09/01/2016 della ditta Salumificio Monsano Srl sito in via Toscana 27 è risultato contaminato.

Le autorità competenti della Regione Marche dopo un sopralluogo effettuato nella ditta Salumificio Monsano Srl, hanno sospeso l’attività produttiva dello stabilimento e la vendita di tutte le tipologie di alimenti, in quanto Listeria monocytogenes  è un germe che contamina l’ambiente e, pertanto, anche gli altri prodotti dello stesso stabilimento potrebbero essere a rischio.

A scopo precauzionale si avvisano i consumatori di non consumare tutte le tipologie  di prodotti della ditta Salumificio Monsano Srl di Monsano, eventualmente in loro possesso.

La Listeriosi fa parte  del gruppo di malattie definibili come tossinfezioni alimentari e prende il nome dall’agente patogeno che la causa, il batterio  Listeria monocytogenes.

La listeriosi è particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, malati di cancro, diabete, Aids, persone anzianedonne in gravidanza».

Sin qui il Ministero della Salute. Nella stessa giornata di ieri, anche la Regione Marche, in proposito, ha emesso un comunicato che fa un po’ la storia della vicenda e dell’indagine ad essa legata.

«L’agenzia regionale sanitaria, i dipartimenti di prevenzione dell’Asur e gli istituti profilattici Marche-Umbria e Abruzzo-Molise  –  dice la nota – stanno ricercando le cause dei casi di Listeriosi umana che sono stati registrati nelle province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino dai sistemi di sorveglianza delle malattie infettive a partire da maggio 2015.

L’indagine viene condotta in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e Ministero della salute. Questa ha permesso di evidenziare che l’aumento dei casi si deve a uno specifico  ceppo di Listeria isolato, sino a oggi, in 13 pazienti che hanno un’età media di 72 anni, 12 dei quali erano affetti da patologie o condizioni debilitanti, o erano in terapia con farmaci che riducono la risposta immunitaria. Tra questi pazienti, già debilitati, si sono registrati nei mesi scorsi 2 decessi».

Avvenuti, nell’agosto scorso, uno in provincia di Ancona, l’altro in quella di Macerata, un 77enne e un 78enne, ma che, comunque,  non sarebbero da mettere in collegamento con il consumo dell’alimento, identificato nel gennaio 2016.

«Le indagini epidemiologiche e microbiologiche – spiega ancora la nota della Regione – sin qui effettuate hanno indicato, per uno dei 13 casi umani,  come verosimile fonte dell’infezione un alimento a base di carne denominato “coppa di testa” la cui produzione e distribuzione è stata subito bloccata in via precauzionale».

Nella nota emessa dalla  Regione si specifica anche che «la Listeria è un batterio molto diffuso nell’ambiente, tollerato negli alimenti entro i limiti previsti dalle norme europee, la ricerca dell’alimento contaminato causa della malattia può essere complessa perché il tempo di insorgenza dei sintomi, nelle forme diffuse, può arrivare a 70-90 giorni dall’assunzione del cibo contaminato. La maggior parte dei soggetti adulti in buona salute, dopo il consumo di alimenti contaminati da Listeria, non presenta comunque alcun sintomo, oppure può manifestare sintomi simil influenzali o gastroenteriti. Il rischio di manifestare una malattia grave (in particolare sepsi e meningiti) è più elevato solo per anziani e persone affette da altre patologie che determinano la diminuzione delle difese immunitarie, o per uso di farmaci immunosoppressori. Nella donna in gravidanza l’infezione può causare aborto o sepsi neonatale».

(p.n.)

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