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Cronaca

MONTECAROTTO MONCARO: NUOVO CDA, BILANCIO IN UTILE E RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI

MONTECAROTTO, 13 marzo 2018 – Nuovo consiglio di amministrazione, bilancio in utile e business plan per i prossimi cinque anni votato all’espansione internazionale. La prima cantina marchigiana in ordine di fatturato, volumi produttivi e numeri di soci, si prepara un’ulteriore crescita nel periodo 2018-22, con un piano industriale che punta a consolidare quote nel mercato domestico e aprire nuovi mercati nel mondo attraverso nuovi accordi commerciali in Nord America e in Asia. Buone prospettive, dunque per il vino marchigiano con una notizia che viene dalla Cina, dove Moncaro può già contare su tredici punti di vendita monomarca.

Cina e USA per l’affermazione del brand

E’ recente infatti il riconoscimento ottenuto nel paese della grande muraglia, dove alla presenza dell’ambasciatore italiano Ettore Francesco Sequi, l’azienda marchigiana ha ottenuto il riconoscimento “Italian Wine Brand With the Most Potential in China” dall’organizzazione di importatori WineIta durante il summit tenutosi nella sede dell’ambasciata italiana a Pechino. Anche negli States cresce il brand Moncaro. In linea con i frutti dell’investimento avvenuto con la riconversione bio punta a volare in alto, prevalentemente attraverso accordi con importatori locali e il lancio di nuovi prodotti, incluse nuove etichette proprio nel settore degli spumanti da agricoltura biologica. Moncaro, infatti, nel 2016 aveva già posto le basi per le esigenze dei mercati internazionali con una consistente riconversione bio che ha interessato 175 ettari di vigneti i quali si sono aggiunti ai 60 già certificati. Una riconversione importante che ha riguardato 45 ettari di vigneti nell’area del Conero e 130 in quella del Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Il nuovo cda e la riconferma del presidente.

La cooperativa di Montecarotto (AN) nei giorni scorsi ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, che passa da diciannove a undici membri e ha riconfermato la fiducia al presidente Doriano Marchetti per il prossimo triennio. Membri del nuovo cda sono: Vito Cardinali (Vice Presidente), Andrea Carfagna, Giancarlo Corradetti, Sandro Giuliodori, Lorenzo Gobbi, Donatella Manetti, Giovanni Piersanti, Riccardo Remedi, Domenico Sgariglia e Luciano Valentini.

Il nuovo cda ha anche approvato il bilancio 2017 che si è chiuso con un utile di 809 mila euro, un patrimonio netto di 16,1 milioni di euro e un fatturato stabile a quota 23 milioni di euro. Dati incoraggianti che hanno fatto da base per il business plan 2018-22 che prevede un incremento del capitale sociale attraverso la capitalizzazione del valore dei conferimenti dei soci per un valore del 3% annuo e prosegue l’impegno verso una significativa riduzione dell’indebitamento finanziario netto.

Il Verdicchio, oggi più che mai, è uno dei vitigni più importanti dell’enologia italiana, ma rappresenta ancora una denominazione sottovalutata – commenta il Presidente di Moncaro, Doriano Marchetti – la sua versatilità, la capacità d’invecchiamento e le caratteristiche organolettiche inconfondibili, ci hanno consentito di salire su tutti i più importanti podi internazionali contribuendo alla promozione di un territorio che merita di crescere ancora”.

A riprova del grande valore del verdicchio, è di questi giorni la classifica dei migliori cento vini del mondo per rapporto qualità/prezzo stilata dalla Association of Wine Educators (www.wineeducators.com), l’associazione britannica di divulgatori indipendenti. In questa classifica proprio Moncaro si aggiudica il primo posto assoluto per i vini bianchi italiani con “Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico 2016”.

Moncaro, dunque, si riconferma quale maggiore realtà produttrice nella regione Marche e oggi dispone del 25% della superficie vitata della celebre DOC Verdicchio dei castelli di Jesi, portabandiera dell’enologia regionale. Il che significa che una bottiglia su quattro è contrassegnata dalle etichette Moncaro e l’azienda abbraccia tutte le versioni previste dal disciplinare: spumante, classico, classico superiore, riserva e passito, con produzioni Bio significative (la linea Geos) e proposte all’avanguardia nel segmento dei vini senza solfiti aggiunti (la linea Atavico).

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