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San Paolo di Jesi

SAN PAOLO DI JESI I SINDACI DELLA VALLESINA RICORDANO IL MASSACRO DI VIA FANI

Nella sala consiliare era presente il figlio dell’appuntato dei carabinieri, Paolo Ricci

 

SAN PAOLO DI JESI, 19 marzo 2018 – Insieme, questa mattina (19 marzo), per ricordare quel 16 marzo di 40 anni fa. Insieme per ricordare gli uomini della scorta di Aldo Moro che hanno dato la vita per il Paese.

Diversi sindaci della Vallesina –  con loro anche i mini sindaci -, insieme con Sandro Barcaglioni, primo cittadino di San Paolo di Jesi, e al figlio dell’appuntato Domenico Ricci, Paolo Ricci, hanno ricordato nell’aula consiliare la strage avvenuta in via Fani e il presidente della Democrazia cristiana.

Quarant’anni fa, esattamente alle ore 9,02, un commando (forse di almeno 12 persone) delle Brigate rosse assale in via Fani a Roma due auto: una Fiat 130 blu con il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro e i carabinieri Domenico Ricci (alla guida)  e il maresciallo Oreste Leonardi. Nella seconda vettura della scorta, un’Alfetta bianca, ci sono tre poliziotti: Raffaele Iozzini, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Le due auto vengono bloccate, all’incrocio con via Stresa, dalla 128 familiare dei brigatisti. La pioggia di fuoco dura pochi secondi e provoca la morte dei cinque agenti della scorta.

La notizia, come un fulmine arriva anche a San Paolo di Jesi e in tutta la Vallesina. L’appuntato Domenico Ricci è originario di questo piccolo centro collinare con il quale è sempre rimasto molto legato.

Era il 16 marzo 1978. Aldo Moro, rimasto illeso, viene caricato su un’altra auto. Rimarrà prigioniero delle Brigate rosse fino al 9 maggio, giorno nel quale viene ucciso dai suoi carcerieri. È la più grave tragedia dell’Italia repubblicana, per il tributo di sangue versato durante il rapimento e per quei 55 giorni di prigionia che lasciano nell’angoscia un intero Paese.

Dopo la commemorazione in Comune, i sindaci e le autorità militari si sono recati al cimitero dove hanno reso omaggio a Domenico Ricci. Al termine, la benedizione da parte del parroco don Michele.

(redazione)

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