Segui QdM Notizie

Cronaca

VALLESINA‬, LA SANITÀ CURE DOMICILIARI E CENTRI DIURNI DISABILI, ARRIVA L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

VALLESINA, 23 febbraio 2015 – Dopo la richiesta di intervento al Ministero della Salute nei confronti della regione Marche di oltre 40 associazioni aderenti alla Campagna “Trasparenza e diritti” e al Comitato Associazioni Tutela, arriva ora sulle stesse questioni una interrogazione parlamentare. I temi riguardano: la mancata applicazione da parte della regione Marche delle disposizioni contenute nei livelli essenziali di assistenza sociosanitaria che obbliga il sistema sanitario a garantire le prestazioni di assistenza tutelare nell’assistenza domiciliare, assumendo il 50% del costo delle prestazioni; la mancata applicazione della stessa normativa che obbliga, nei centri diurni per disabili gravi, il sistema sanitario ad assumere il 70% del costo del servizio (quota prevista per circa il 65% degli utenti frequentanti i centri diurni). Gli effetti di questa situazione hanno significative ricadute su anziani non autosufficienti, persone con demenza, disabili ed i loro nuclei familiari, che devono ricevere questi interventi. Nel primo caso non si assicura una prestazione obbligatoria ed importantissima ai fini del mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti. Nel secondo caso si è in presenza di una discriminazione tra persone aventi identiche necessità e diritti con un significativo abbassamento degli standard di personale e quindi della qualità dei servizi. 

L’’interrogazione al Ministro della salute Lorenzin è stata presentata, da alcuni senatori del Partito democratico (Nerina Dirindin prima firmataria, insieme ad altre parlamentari marchigiane: Silvana Amati e Camilla Fabbri) con la richiesta di verificare la correttezza di quanto deliberato dalla regione Marche. Altri due fronti rimangono aperti e sui quali si attendono risposte da parte della Regione. Il primo riguarda il finanziamento 2015 in tema di servizi sociali che dovrà essere messo in bilancio in questi giorni. A fronte di voci non smentite che parlano di una diminuzione significativa dei finanziamenti, nonostante le ripetute richieste inviate al Presidente Spacca, all’Assessore Viventi, nessuno risposta è pervenuta. Negli ultimi giorni anche la Consulta delle associazioni dei disabili della regione Marche, ha preso una dura posizione in proposito. La seconda questione riguarda il fondo regionale destinato a supportare le maggiori spese di utenti e comuni nei servizi socio sanitari diurni e residenziali, nei quali la sanità ha ridotto i finanziamenti (si tratta di migliaia di posti). Le associazioni aspettano di vedere un testo così da poter verificare gli intendimenti regionali. Il rischio concreto è che per qualche migliaio di utenti (disabili, demenze, salute mentale) con il fondo si legittimo i Comuni a far pagare di più rispetto alla situazione precedente.

News