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Cronaca

STORIE D’INCONTRI E D’AFFETTI DUE CANI, TRE GATTI E DUE GALLINE: LA PICCOLA ARCA DI NOÈ RICCA DI SORPRESE

Capriola, spinone-segugio femmina di 22 mesi incontrata per caso – o per destino – in una contrada al confine tra Puglia e Molise

Capriola, spinone-segugio femmina di 22 mesi incontrata per caso – o per destino – in una contrada al confine tra Puglia e Molise

"Salì sul davanti dell’auto accoccolandosi tra le gambe e lì rimase sino a quando non fu necessario trovarle cibo e acqua. Ci parlò subito di lei"

“Salì sul davanti dell’auto accoccolandosi tra le gambe e lì rimase sino a quando non fu necessario trovarle cibo e acqua. Ci parlò subito di lei”

Due cani, tre gatti e due galline: si sono stabiliti i turni per gli spazi verdi

Due cani, tre gatti e due galline: si sono stabiliti i turni per gli spazi verdi

Paolo insieme con Capriola

Paolo insieme con Capriola

JESI, 29 novembre 2015Manola Manoni, psicoterapeuta di Moie, una passione innata e coltivata nel tempo per tutti gli animali. E da un paio di anni una nuova entrée: Capriola, spinone-segugio femmina di 22 mesi incontrata per caso – o per destino – in una contrada al confine tra Puglia e Molise, tra Campomarino e Serracapriola, appunto, nel girovagar per strade inconsuete ma ricche di storie e di fascino.

«Ritornando da un viaggio estivo nel bellissimo sud d’Italia, su una via deserta e assolata della Daunia, vedemmo, io e Paolo, un cane attraversare il lungo rettilineo della carreggiata. Guardammo sorpresi ed interessati dal fatto che finalmente ci fosse qualcuno che si stava muovendo intorno. Incrociammo, però, la sua tristezza e la sua solitudine più assolute. Il suo bisogno. Erano così palpabili che potevi davvero toccarli. E’ stato un attimo… frenare, ritornare indietro e accoglierla con noi. Lei era così bisognosa di coccole che si fece subito toccare. Fu tutto immediato, come era avvenuto, tempo prima, con Stellina».

Stellina non c’è più adesso, se n’è andata, a 13 anni, una sera dello scorso settembre. Ora riposa nel giardino di casa.

«Anche con lei una storia particolare. Avevano tentato in molti modi di convincermi a prendere un cucciolo da una nidiata, mi ci avevano anche portato a vederli, ma non ci pensavo proprio. Però quel giorno, voltandomi d’improvviso, la vidi giocare assieme agli altri fratelli, iperattiva e gioiosa. Decisione immediata: Stellina sarebbe venuta a casa con me». E così fu.

Nello stesso modo che poi avvenne con Capriola «e, dato che viaggiavamo in gruppo, l’adozione divenne condivisa, io l’avrei tenuta in casa perché avevo spazio e Paolo l’avrebbe registrata come sua e ne sarebbe diventato il suo punto di riferimento principale».

Stellina si è presa il compito di trasmettere a Capriola le sue conoscenze

Stellina si è presa il compito di trasmettere a Capriola le sue conoscenze

Paolo Paglioni, di Maiolati Spontini, adesso è la sua guida, il suo tutto, «salì sul davanti dell’auto – ricorda – quando la trovammo, accoccolandosi tra le gambe e lì rimase sino a quando non fu necessario trovarle cibo e acqua. Ci parlò subito di lei. Ricordo che eravamo in una piazzetta vicino ad una fontanella quando da un terrazzo arrivarono le voci di alcuni bambini. Capriola si sedette, dritta, puntando il suo muso attento verso la direzione di quei suoni allegri, iniziando a frignare. Capimmo che era vissuta con dei bambini».

Il giorno dopo, rientrati a casa, il veterinario li informò che era una cucciolotta di sette mesi e che sarebbe ancora cresciuta. Solo Stellina lo aveva capito in anticipo, perché, ricorda Manola «iniziò a giocare con lei come una grande lo fa con una più piccola, incominciando ad impartirle regole ben precise e facendole intendere che non doveva molestarla più di tanto».

Iniziarono a stare sempre insieme, appiccicate, anche se negli ultimi tempi, a causa di una malattia, ossa che dolevano, vista molto ridotta, Stellina era più refrattaria e si concedeva per il minimo indispensabile.

«Non avevo idea di quanto Stellina avesse trasmesso a Capriola nel frattempo, ma mi fu chiaro il giorno che Stellina morì. Mentre la seppellivamo in giardino, vidi Capriola mangiare le giuggiole dall’albero allo stesso modo della sua maestra. Ne rimasi impressionata, la spinoncina era arrivata al momento giusto, era la discendenza insperata, e con la sua simpatia e forza aveva portato anche scompiglio in casa».

Scompiglio perché da Manola c’erano anche Mili, Nerina, Zuzu, tre gatti, Casta e Diva, due galline. Con Mili, la gattina nata in casa, è stato accordo sin dall’inizio e Capriola spesso la difende quando è importunata da Zuzu, un trovatello curato a suo tempo con pazienza e amore da Paolo.

Da buon segugio, quando fiuta una traccia la segue per ore

Da buon segugio, quando fiuta una traccia Capriola la segue per ore

«Il rapporto tra Capriola e Zuzu – dice Manola – è veramente affascinante: si rispecchiano. Il gatto quando si immobilizza è capace di impedirle qualsiasi movimento e se lei si avvicina, non desiderata, le dà veri ceffoni con le sue zampe. Con la Nerina, essendo lei la mamma di tutti, c’è massimo rispetto. Più traumatico è stato l’incontro con Casta – anche lei morta da poco – e Diva, le galline, che sino al suo arrivo avevano starnazzato tranquillamente in giardino. A Diva una volta, dopo averla immobilizzata, cominciò a spennarle il collo… Accorsi per il trambusto che si era generato e riuscii a salvarla. Tremava come una foglia e tra le mie braccia allungava il collo per capire quale potenza della natura le era saltata addosso. E’ stato necessario stabilire dei turni per la frequentazione alternata degli spazi verdi».

Dopo un anno, il luglio scorso, ancora un ritorno al sud, in quattro, con due cani.

«L’abbiamo riportata esattamente dove l’avevamo trovata. È stata una esperienza commovente. Viaggiavamo con i finestrini aperti, nessuno che passasse, quando Capriola, che sino a quel momento se ne era stata tranquillamente accovacciata dietro, ha cominciato ad agitarsi ed annusare, puntando un qualcosa che la stava richiamando irresistibilmente. Paolo si è fermato, l’ha fatta scendere e insieme, solo loro due, sono ritornati là dove si erano incontrati, dove lei aveva fatto la cuccia l’anno prima, sul ciglio della strada. Ha continuato ad annusare tutto con attenzione, abbaiato una sola volta e, poi, insieme, sono ritornati in macchina». La spinoncina aveva dato l’addio alla sua prima vita.

«È bello vedere l’amore sconfinato che Capriola ha verso Paolo e la gioia che esprime quando partono per le loro lunghe camminate. Ha una forza impressionante nelle zampe e se fiuta una traccia parte e bisogna aspettarla anche per ore. Una volta sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco per metterla in sicurezza perché era finita su un dirupo sopra l’entrata delle grotte di Frasassi. Ma è anche così tenera che ogni tanto si finge gatta e pretende di stare nel cesto della Mili con delicatezza. Senza danneggiarlo».

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