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diVENERDÌ PENSIERI E PAROLE IN PILLOLE

LETTERINA A BABBO NATALE

Caro Babbo Natale,

Tu che hai a cuore la felicità dei piccoli, convinci tutti i genitori a non pascolare dentro i Mega Store durante le Festività. I bambini devono ricordare il Natale per l’affetto, la gioia che si mescola a magia, non per l’acquisto di un barattolo di fagioli, o di un pelapatate.

Per il pranzo del 25 Dicembre, intorno alla tavola imbandita vorrei ci fosse mia Nonna Teresa, per perdermi nel suo abbraccio caldo, e mio Nonno Pietro che mi accarezza con le sue mani piene di dignità. Insieme a loro, i tanti, troppi amici, che per dei fottutissimi motivi non camminano più insieme a noi. Lo so, non puoi esaudire il desiderio, ma lasciami la speranza che un giorno si possa avverare.

Se proprio non riesci a far connettere il cervello di Trump e Pyongyang, almeno dona loro un buono omaggio da un parrucchiere decente.

Ricordati di lasciare un dono sotto al povero “Spelacchio”, e proteggilo dagli sbeffeggi degli stolti. Le giuste cure lo renderanno rigoglioso come gli altri abeti. Se invece la natura deciderà di farlo rimanere calvo, per me resterà bellissimo.  Un albero è vita.

Dammi la capacità di erigere una statua equestre in onore di mia Mamma. Aiutami a farle sapere che la sua forza è il mio esempio da seguire, le sue rughe sono stupende, e il pensiero di non riuscire a ricambiare il suo affetto mi fa stare male.

A tutti i lettori della mia rubrica, porta una pergamena con la scritta “Grazie”. Mi piace giocare con le parole, talvolta mi incazzo, qua e là derido i “potenti”, ma senza il loro affetto, tutto sarebbe vuoto.

Ciao Babbo Natale, e se non farai in tempo a passare per casa mia, poco importa, ti riscriverò con fiducia l’anno prossimo.

 

Marco Pigliapoco

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